Nasce Giotto, la piattaforma italiana che rivoluziona internet
Stazione centrale di Milano, le nove del mattino di un giorno qualunque. Quante persone sono presenti all'interno della struttura? Dov'è la maggior concentrazione di viaggiatori? Quanti di loro sono connessi? Quanti partono e quanti sono stranieri? Ecco, messo giù così potrà anche sembrare un quadro naif, un insieme di punti sconnessi fra loro, una tela dai contorni sfrangiati. Eppure presente e futuro sono già presenti all'interno di questa pittura telematica, al punto da rappresentare un termine di paragone unico per capire quali siano le potenzialità della piattaforma Giotto, lanciata da Almaviva, una delle aziende leader (e non solo in Italia) nel settore delle soluzioni aziendali. Per i cultori del settore e dei dettagli si tratta del primo gruppo italiano specializzato nell'Information&Communication Tecnology. Almaviva, con 43 mila addetti, di cui 30 mila all'estero, è fra le prime cinque aziende italiane a gestione privata per numero di dipendenti. Entro il 2020 la quota di fatturato all'estero, secondo le stime del gruppo, dovrebbe passare dal 40% al 70%, senza ridurre il ruolo dell'Italia che resta il cuore tecnologico di tutto il gruppo. Perché quel quadro telematico tratteggiato all'inizio è già presente nel portafoglio informatico delle Ferrovie dello Stato, grazie al quale la stazione centrale di Milano è costantemente monitorata. Ed è una radiografia, quella sopra descritta, che si sta rivelando preziosa anche sotto il profilo del controllo e della sicurezza, tanto che il sistema, a breve, sarà esteso anche alle altre grandi stazioni d'Italia. E il capitolo della sicurezza, oggi, non è affatto secondario. Non a caso Almaviva sta collaborando con le istituzioni italiane, compreso il governo, anche se i progetti sono coperti dal legittimo riserbo legato alla situazione contingente. Ma parlare di piattaforma Giotto significa anche risparmio energetico, correlazione fra macchine, interazione fra sistemi. Elementi, tasselli, soggetti, che non riguardano solo le aziende, ma che possono entrare anche nel vocabolario quotidiano di tutti noi, trasformando la domotica, ovvero il controllo degli elettrodomestici e delle reti che erogano i servizi (Gas e luce per intenderci) da un termine atipico a compagno di vita. Insomma, mettere a frutto ciò che il mondo dei bit porta in dote all'uomo non è solo un “compito” degli americani, come molti tendono a credere, ma è una solida realtà italiana. Talmente solida che il presente di oggi ha le due salde radici nel recente passato di casa nostra, quando Vittorio Merloni ( uno dei più importanti imprenditori italiani degli anni '70) e Alberto Tripi, presidente del Gruppo Almaviva, vivevamo già i tempi moderni. L'obiettivo del progetto presentato a Roma è quello di creare soluzioni IoT che migliorano la vita delle persone, in azienda, a casa e in città. Giotto, di fatto, è il motore universale di Almaviva, uno strumento semplice, economico e sicuro che raccoglie e interpreta i dati dei dispositivi e integra i sistemi. L'azienda, per ampliare le possibilità ha stretto accordi con k' Università e Centri di Ricerca per dare slancio all'innovazione nell'Internet of Things. Aziende, case, stazioni, intere città, automobili e persino accessori possono essere connessi alla rete, trasmettere dati e interagire reciprocamente. Secondo alcuni studi internazionali, nel 2020 ci saranno oltre 38 miliardi di oggetti “intelligenti”. Queste informazioni (Big Data e Analytics) sono oggi decisive per migliorare la vita delle persone e rilanciare la competitività delle imprese. Occorrono quindi strumenti capaci di semplificare la creazione di applicazioni e in grado di operare nella totale sicurezza dei dati raccolti. “Rendere accessibili le tecnologie alle forze innovative del Paese è un'assoluta priorità. Da queste esigenze è nato Giotto, un motore facilitante per far partire nuovi progetti, incentivare la ricerca e far decollare nuove start up”, sostiene Alberto Tripi, Presidente del Gruppo Almaviva, Giotto è una piattaforma al servizio dell'innovazione, per dar vita ad applicazioni utili alle persone e alle imprese e per contribuire a dare slancio alle tecnologie IoT”. Grazie alle sue esperienze di successo in diversi settori - dal campo Green con la piattaforma di analisi e gestione dei consumi SEM (Smart Energy Management), all'ambito Trasporti con il sistema di servizi wi-fi in stazione, Wi-Life Station, passando per Sicurezza, Logistica e Agricoltura - Almaviva ha valorizzato e integrato le competenze per creare Giotto, la piattaforma completa e flessibile che unisce in un unico supporto, rendendoli compatibili, tutti i componenti utili a dare forma alle idee nell'Internet delle cose. “Negli ultimi anni il settore dell'Internet of Things”, spiega Stefano Mainetti, School of Management del Politecnico di Milano, “ si è trasformato, divenendo oggi un fenomeno dirompente. Anche in Italia sono entrati in campo player globali, grandi aziende e sono raddoppiati dall'anno scorso gli investimenti ricevuti dalle startup del settore. Ma quando si parla di connessione di oggetti e di sviluppo di applicazioni “smart” diventa fondamentale trovare una modalità di integrazione universale, che superi i tradizionali silos tecnologici, per garantire un'accessibilità trasversale, sicura ed affidabile per tutti gli operatori, dalle grandi aziende alle startup”. In pratica Giotto è come un insieme di mattoncini con colori e forme differenti, ovvero componenti software compatibili e collegabili, in parte già parzialmente assemblati in elementi universali, riutilizzabili più volte, con cui creare forme utili e diverse. La Piattaforma universale Almaviva è capace di collegarsi alle altre reti e sistemi presenti in azienda e, grazie a Cisco Intercloud Fabric, si potrà collegare a sistemi e cloud eterogenei. “Le partnership sono uno dei pilastri, insieme a ricerca e sviluppo e acquisizioni, su cui si regge la nostra capacità di offrire ai clienti soluzioni e architetture ad alto valore” commenta Agostino Santoni, Ad di Cisco Italia, “il fatto che dall'unione delle rispettive competenze e visioni nascano strumenti che intendono rispondere in modo innovativo alle esigenze tecnologiche delle aziende, nell'era dell'Internet of Everything, ci conferma nella convinzione che coltivare un ecosistema collaborativo ed esteso di collaborazione con i player del nostro mercato come Almaviva sia una leva fondamentale di sviluppo”. di Enrico Paoli