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Petizione sulle "faccine": no al razzismo nelle emoticon

Emoji

Tra i simboli di Emoji non ci sono persone di colore. L'appello si rivolge ad Apple: "Anche loro hanno diritto di essere rappresentate"

Eleonora Tesconi
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Il mondo delle emoticon, una vera e propria cultura: faccine tristi, sorridenti, perplesse, piagnucolose, le più comuni. Cuori spezzati e centrati da una freccia, linguacce, orsetti, cocktail. Donne in costume che ballano, uomini che corrono, coppie che si tengono per mano. Insomma, ce n'è per tutti i gusti. Il mondo di Internet, degli smartphone, di What's up, di Facebook e, perché no, anche di Twitter, va di passo con il tripudio dei "simboli". Per esprimere un sentimento, un sorriso, con la "rivoluzione tecnologica" non basta più il semplice messaggio scritto. Nel 2013 è un cuore a dire "ti amo", o una linguaccia a intendere "sto scherzando". Ma in questo mondo di faccine c'è un però. O, per meglio dire, "un enigma".  Tra i simboli delle emoticon di Emoji infatti non c'è traccia di persone di colore. C'è un indiano con il turbante, un russo con il colbacco. Ma niente africani. E nemmeno asiatici. La principessa, il nonno, la nonna, il bambino hanno la pelle chiara. Per far fronte a questo "razzismo telematico", su DoSomething è apparsa una petizione, che conta già quasi duemila firme. Lo scopo? Introdurre tra le emoticon anche le faccine di colore. La petizione on line, nata per chiedere alla Apple - che nel suo Ios6 è caduta nel solito inghippo - di far pressioni su Emoji (la società giapponese che ha prodotto la app) per introdurre anche gli altri simboli. Come si legge sul sito: "Si devono riconoscere le persone di colore come persone... e come emoticon. Tutti meritano di sentirsi visibili e rappresentati". Già qualche mese fa la società creatrice del prodotto si era messa al passo con i tempi e aveva realizzato le prime coppie omosessuali. Sarà un problema aggiungere qualche simbolo in più o cambiare il colore della pelle di alcuni di quelli già esistenti? Non ci resta che aspettare... magari il nuovo software Apple, Ios7 (previsto per il prossimo autunno), per vedere se la nota azienda accoglierà la richiesta.      

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