Sesso e tumori, la relazione pericolosa: il boom di nuovi casi in Italia di cancro alla gola
La cattiva notizia è che nello scorso anno in Italia i nuovi casi accertati dei tumori della gola causati dal Papilloma Virus sono stati 1.900, di cui ben 1.500 negli uomini, ed almeno il doppio sarebbero quelli ancora silenti, ossia quei carcinomi dell'oro-faringe che si stanno sviluppando e che al momento non hanno ancora dato segni di sè e non sono quindi stati diagnosticati; la buona notizia, se così si può chiamare, sta nella sopravvivenza a cinque anni, che per queste neoplasie associate all'infezione virale è migliorata del 20% dal 2000 ad oggi. Leggi anche: Tumore, un paziente su cinque non lo supera perché malnutrito È quanto emerge da uno studio italiano realizzato dai ricercatori dell'Università di Padova e del Centro oncologico di Aviano, pubblicato su PlosOne, che hanno studiato l'aumento dei tumori della gola, soprattutto maschili, dovuti al contagio da Papilloma Virus Umano (Hpv), lo stesso agente virale responsabile del carcinoma della cervice uterina nelle donne e dei tumori ano-genitali in entrambi i sessi. I tumori della testa e collo, che sono spesso letali, nell'80% dei casi non sono provocati dal virus, ma da cause non attribuibili ad esso, però il restante 20% che insorgono nella zona della faringe e della laringe, della gola per intenderci, sono con certezza collegabili all'Hpv, in particolare ai suoi 13 ceppi definiti “ad alto rischio oncologico”, come il ceppo 16 e più raramente il 18, che purtroppo risultano in aumento, e su 10 pazienti colpiti, 8 sono di sesso maschile, e la cosa più allarmante è che nel 2000 la prevalenza di questo tipo di cancro era esattamente la metà. Per l'aumento del contagio l'ipotesi più accreditata è che a provocare questo incremento sia il cambiamento delle abitudini sessuali, e quindi dei rapporti sempre più frequenti con partner differenti, e i ripetuti contatti orali e genitali con portatori del virus inconsapevoli di esserlo, per cui i contagi multipli e gli incroci tra ceppi più o meno a rischio rafforzerebbero l'agente virale nella sua azione oncologica. BOCCA E LINGUA Il Papilloma virus si trova normalmente nell'area genitale e perianale, le quali zone, se vengono a contatto con la bocca e con la lingua, favoriscono facilmente il passaggio del virus dalla saliva alla mucosa orofaringea, dove esso si insedia; è importante sottolineare che nella maggior parte dei casi l'infezione si risolve spontaneamente, perché il virus, se di “lieve o medio rischio”, viene frequentemente inattivato, eliminato o sparisce; in altri casi però, soprattutto se l'agente virale è resistente, o se il ricevente è immunologicamente depresso, esso si annida nella laringe, e protetto dal calore umido di questo organo della fonazione, inizia a proliferare e dopo lungo tempo a sviluppare lesioni pretumorali. Uno studio della Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health, pubblicato su Annals of Oncology, ha indagato proprio il rischio degli uomini di contrarre il virus nel cavo orale, scoprendo che non è per tutti lo stesso, ma che dipende dal numero di partner con cui si hanno rapporti orali, e dall'essere o meno fumatori; i numeri della ricerca americana hanno cioè dimostrato che se si è maschi fumatori, e se si hanno rapporti orali con più di 5 partner diversi, il rischio di contrarre e rafforzare il virus aumenta del 15%, semplicemente perché si hanno più occasioni di contagio, e non sembra esserci una questione di orientamento sessuale, cioè non è stata rilevata una modalità di trasmissione privilegiata (donna-uomo, uomo-donna o uomo-uomo), anche se gli uomini hanno una probabilità 5 volte superiore alle donne di infettarsi, e spesso non sono consapevoli di essere divenuti portatori del virus. Il fumo è stato associato allo sviluppo della malattia perché aggravando lo stato flogistico provocato dal virus, facilita l'evoluzione dei tessuti laringei infiammati verso forme tumorali. Le uniche forme di protezione contro L'Hpv sono sostanzialmente due: limitare od astenersi dalla pratica del sesso orale con partner sconosciuti e non vaccinati, e soprattutto vaccinare se stesso. LA PREVENZIONE In Italia la campagna vaccinale non obbligatoria rivolta alle ragazze dagli 11 anni, da quest'anno coinvolge anche i maschi della stessa età, perché questo è il solo modo per interrompere la catena interminabile di contagio. I vaccini disponibili sono nonavalenti, cioè proteggono fino a 9 ceppi oncogeni del virus, i più pericolosi nello sviluppare il cancro, ed in altri Paesi, come in Australia dove è in corso una grande vaccinazione di massa che dal 2013 coinvolge anche i maschi, in un solo decennio l'infezione da Hpv tra le donne dai 18 ai 28 anni è passata dal 30,7% all'1,1%, dimostrando che l'effetto gregge è molto efficace se coinvolge entrambi i sessi, e rivelando che è sufficiente una sola dose per ridurre dell'88% la presenza del virus nel cavo orale. Il momento migliore per vaccinarsi è quello della prepubertà, ma alcuni dati mostrano la sua efficacia anche in chi è già venuto a contatto con il virus, o in chi è già ammalato o in fase pre-tumorale, per la sua azione protettiva oncologica. Il vaccino contro l'Hpv è infatti lo strumento di prevenzione del cancro più efficace e più incisivo mai sviluppato finora, e sta riducendo a livello mondiale i casi di cancro della cervice, della vulva, della vagina, dell'ano, del pene e della gola, ed i ragazzi vaccinati sono quindi più protetti dall'infezione rispetto ai non vaccinati. In Italia il beneficio della vaccinazione risulta ancora modesto sulla popolazione generale, ed inferiore alle aspettative, a causa della scarsa adesione degli uomini alla vaccinazione, i quali continuano ad infettarsi, a diffondere il virus, e in alcuni casi ad ammalarsi. La speranza e il consiglio è che il vaccino venga fatto dal più alto numero di persone, per diminuire il numero crescente di tumori orali e genitali legati all'Hpv, che sono difficili da curare perché arrivano all'osservazione clinica in fase già avanzata. Il prossimo giugno, nel corso del congresso annuale dell'American Society of Cancer Oncology (Asco) che si terrà a Chicago, verranno presentati i dati dimostrativi che il vaccino è in grado di abbassare dell'88% la prevalenza di infezione in coloro che ne hanno effettuato almeno una dose, rispetto a chi ha deciso di non vaccinarsi. GLI ESAMI Personalmente penso che l'unico vaccino anti-cancro attualmente disponibile per entrambi i sessi, il nonavalente Hpv, in Italia è stato anche l'unico ad essere escluso dall'obbligatorietà nella legge varata dall'esecutivo uscente, a dimostrazione della discutibile competenza, di previsione sia sanitaria che economica, di chi ha redatto e firmato quel decreto. Ps: per accertare la presenza del virus vaginale e se appartiene ad un ceppo oncogeno le donne debbono eseguire l'Hpv test, cioè un Pap test specifico, oggi inserito nella routine ginecologica. Gli uomini per accertare se sono portatori o già infetti debbono eseguire un tampone uretrale o rettale, e per verificare la presenza del virus nel cavo orale, ad entrambi i sessi basta eseguire un tampone orale, cioè l'esame della saliva. Non esiste un test del sangue per accertare la presenza del virus o dei suoi anticorpi, poiché esso sviluppa la sua azione solo localmente, e nei tessuti limitrofi dove si insedia. di Melania Rizzoli