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Prostata, la palma tropicale contro gli effetti collaterali sull'attività sessuale

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Cristina Agostini
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Per combattere la prostata ingrossata sarebbe utilissima una palma tropicale, cioè la Serenoa repens, originaria dell'America sud orientale, il cui estratto esanico sarebbe in grado di ridurre di oltre il 60% il rischio di compromettere la qualità di vita sessuale dei pazienti con ipertrofia prostatica benigna, e scongiurare il ricorso al bisturi. Leggi anche: L'anomalia sul pene che non dovete più ignorare. La direzione quando è in erezione: cosa rischiate Ad affermarlo sono gli esperti riuniti in occasione del 42esimo Congresso nazionale della Società italiana di andrologia (Sia), che si tiene a Roma fino al 12 maggio. A differenza di quanto si credeva in passato - sottolineano gli andrologi - è ormai chiaro che l'ipertrofia prostatica benigna è associata a un elevato grado di infiammazione, presente nel 77% dei pazienti. Se non viene curata, questo si traduce in una maggiore progressione della malattia e in un aumento del rischio di intervento chirurgico. Ridurre l'infiammazione - osservano - è quindi la strada giusta per cambiare la storia della malattia, perché può ridurre i sintomi urinari e la tendenza all'ingrossamento. Ricerche scientifiche, condotte sia in vitro che in vivo, hanno dimostrato che l'estratto agisce come anti-infiammatorio specifico per la prostata, ed è in grado di ridurre la produzione di interleuchine e dei fattori di crescita. Alla luce di questi dati di efficacia, l'Agenzia europea del farmaco (Ema) ha redatto un report, indicando l'estratto esanico di Serenoa repens come l'unico supportato da evidenze in grado di sostenerne un ampio utilizzo nell'ipertrofia prostatica benigna come farmaco efficace e sicuro.  

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