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Dopo il ragno violino, arriva la zanzara del Nilo: scatta l'allarme, che regioni colpisce

Maria Pezzi
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Nei giorni scorsi, in alcune trappole posizionate nei comuni del Veneto orientale, ambito territoriale dell'Ulss4, sono stati catturati tre pool di zanzare del tipo Culex pipiens risultate positive al West Nile Virus, virus del Nilo occidentale. Ad accertare la presenza dell'agente patogeno negli insetti è stato l'Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie, che ha subito informato il personale del Dipartimento di prevenzione della Ulss4 per le dovute azioni volte a prevenire che il virus possa essere trasmesso alle persone attraverso la puntura di zanzara infetta. Per approfondire leggi anche: Ragno violino, psicosi in Italia Non appena ricevuta la segnalazione, Luigi Nicolardi, direttore del Dipartimento di prevenzione, ha invitato i 21 comuni dell'azienda sanitaria a intervenire come previsto dal protocollo regionale, potenziando le azioni di disinfestazione programmate e valutandone l'efficacia secondo le metodologie descritte nel Piano regionale di contrasto ai vettori di malattie infettive.   “Purtroppo non siamo l'unico ambito territoriale del Veneto ad aver rilevato la presenza di vettori infetti da West Nile Virus – precisa Nicolardi – Quindi le contromisure vanno assunte su ampia scala: dalla disinfestazione antilarvale a quella adulticida, sia nelle aree pubbliche che in quelle private dove il pubblico non può intervenire, senza tralasciare le dovute protezioni per difendersi dalle punture di zanzara. Va ricordato che questo virus può essere molto pericoloso se infetta persone anziane fragili o con altre malattie, nelle quali può causare gravi forme di meningoencefalite, mentre nelle persone sane e nella maggior parte dei casi da luogo a un quadro clinico simile all'influenza dopo circa 2 settimane dalla puntura della zanzara infetta“.   

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