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Sonno, se russi dormi male ma non solo: quali gravi patologie può nascondere

Giulio Bucchi
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Immaginate di entrare nella vostra stanza dopo una lunga giornata di lavoro. Sul comodino uno dei vostri libri preferiti, di cui non potete fare a meno prima di addormentarvi. A fianco lo smartphone, compagno inseparabile che vi insegue fin sotto le lenzuola. E poi eccolo lì, un grande e comodo letto su cui non vedete l' ora di posare le membra. Così con soddisfazione adagiate la testa sul cuscino, chiudete gli occhi sperando di cadere in un lungo sonno rigenerante. Ma, all' improvviso, un rumore disturba la vostra quiete. Inizialmente il sottofondo è esilarante, ma bastano pochi minuti per esserne infastiditi, fino ad arrivare ai limiti della sopportazione. E se a emettere quel suono foste proprio voi? In effetti non è poi così strano, il russare è un rumore comune che emettiamo un po' tutti, chi più chi meno. A farci provare quest' esperienza illustrandoci tutto ciò che si nasconde dietro il russa mento è l' iniziativa "Dormi bene, non dormirci su" organizzata dal Centro per la Diagnosi e la Cura della Roncopatia di Humanitas San Pio X di Milano. In occasione della giornata internazionale del sonno, all' Humanitas San Pio X è stata ricreata una camera con tanto di letto a due piazze e comodini, molto simile al luogo confortevole poc' anzi descritto. Si chiama snore experiencing room, di strano ci sono solo un paio di cuffie collegate a un tablet, con cui vengono riprodotti diversi tipi di russamento nei quali riconoscere quello del compagno, di uno dei familiari, o il proprio. Fastidioso - L' iniziativa, patrocinata dall' Aipas, Associazione Italiana Pazienti con Apnee del sonno, ha l' obiettivo di sensibilizzare e informare sul fenomeno. Infatti il russare non è solo fastidioso per chi ci sta intorno: la roncopatia cronica, questo il nome scientifico per indicare il fenomeno, che comprende la sindrome del russamento e delle apnee ostruttive (il momento in cui la normale respirazione viene interrotta), comporta non pochi rischi per la salute, per non parlare delle conseguenze sociali legate al cattivo riposo. Secondo uno studio svizzero (Hypnolaus) di russamento patologico o di apnee ostruttive del sonno soffre il 49% degli uomini e il 23% delle donne over 50. Se ci spostiamo in Italia, poi, sappiamo che il russamento colpisce il 60% degli uomini e il 40% delle donne dopo i 50 anni, mentre le apnee caratterizzano il 4% della popolazione maschile e il 2% di quella femminile tra i 30 e i 60 anni. I numeri testimoniano perciò un problema che complica la vita di una gran fetta della popolazione. La cosa preoccupante, tuttavia, è che l' 80% dei casi di apnee non viene diagnosticato, di conseguenza c' è chi russa e cade in apnea per anni. «Russare» - dice il dottor Fabrizio Salamanca, referente del Centro per la Diagnosi e la Cura della Roncopatia - . Così disturbato il corpo può ammalarsi: diabete, ipertensione, patologie cardiache, rallentamento fisico e mentale, perdita del desiderio sessuale anche nei giovani, e aumento di peso sono le conseguenze. E non si tratta solo di salute: la roncopatia è tra le cause più comuni degli incidenti stradali, dal momento che il 22% si verificano per colpi di sonno. A ciò si aggiunge il fatto che chi ne è affetto ha il 2,5% di probabilità in più di subire infortuni sul lavoro. La diagnosi - Quindi farsi curare non darebbe solo un gran sollievo al compagno di letto. Il beneficio si rifletterebbe sulla propria salute, e sulla stessa società, che, se tutti riconoscessero di avere un problema, vedrebbe ridurre il numero degli incidenti. Per intervenire è necessario individuare le cause: la diagnosi avviene in due modi, il primo è la polisonnografia, esame che monitora il sonno del paziente e rileva la presenza e la durata delle apnee, ossigenazione del sangue, variabili cardio-respiratorie, movimenti durante il sonno e posizioni del paziente. Il secondo metodo si chiama Sleependoscopy, un esame endoscopico con il quale il paziente, dopo aver ingerito un farmaco che fa sprofondare il paziente in un sonno fisiologico della durata di 10 minuti, vengono individuati i punti di russamento e di ostruzione respiratoria. A questo punto il medico prescrive la cura, che dipende dalla gravità del problema: potrebbe trattarsi di una semplice dieta, perchè tirare giù qualche chiletto aiuta a ridurre il problema, insieme alla riduzione del consumo di cibi piccanti, fumo e alcool, comuni nemici del benessere. Un' altra soluzione è l' uso di dispositivi orali,speciali bite che evitano la caduta indietro della mandibola durante il sonno. O ancora l' uso della Cpap, un apparecchio ventilatorio con una mascherina da usare mentre si dorme, purtroppo non molto tollerato dai pazienti. Nei casi più gravi si arriva agli interventi chirurgici, soprattutto quando gli esami svelano problemi ben più seri: in alcuni casi potrebbe essere un tumore alla rinofaringe a provocare quegli striduli notturni. Così l' eccellenza medica illumina l' oscuro mondo che si nasconde dietro il russare: chi russa non solo non dorme bene ma potrebbe anche non stare bene. di Marina Forte

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