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Batterio in mare, l'infezione che ti consuma il cervello e poi ti uccide

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Davide Locano
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Eddie Gray, 59 anni, era in vacanza. I lunghi scivoli, alti metri e metri, si attorcigliano a serpente e finiscono in acqua, quelli più pericolosi sono simili a cascate ripide. Le grida dei bambini, le mamme che li rincorrono, il sole che abbronza. Fare il bagno al Fantasy Lake Water Park, nella Carolina del Nord, non è però di certo come immergersi alle Maldive. È un lago trasformato in un parco acquatico. L' acqua è giallastra, il fondo è cancellato dal colore impuro. Ma tutto si aspettava Eddie tranne che di morire da lì a pochi giorni. I tuffi in quel lago gli sono stati fatali. Il divertimento dell' acqua ne ha provocato una morte, veloce, silenziosa. Un' ameba mangia cervello, così è chiamata volgarmente, gli è entrata nelle narici ed è arrivata all' encefalo in poco tempo. Si chiama, in gergo scientifico, Naegleria fowleri. Provoca infezioni mortali, molto rare. Vive nelle acqua calde e con le alte temperature prolifera. Un parassita che arriva al cervello causando l' infezione meningoencefalite amebica primaria. Solo se entra dal naso può essere mortale: migra lungo il nervo olfattivo e inizia a distruggere il tessuto cerebrale. Come è successo ad Eddy. Un centinaio di casi al mondo sono menzionati nella letteratura scientifica e quasi nessuno si è salvato. Lo scorso ottobre ne era stata vittima una donna di Seattle: aveva contratto l' ameba attraverso dei lavaggi nasali con l' acqua del rubinetto. Nulla di più comune, un gesto come un altro per ripulirsi le cavità nasali. Soffriva di sinusite e l' ameba si è addentrata nelle narici ammazzandola. IN FLORIDA In Italia di ameba mangia cervello non ci sono stati mai casi. In Europa un paio, in Repubblica Ceca e in Portogallo. Ma acque e spiagge non sono terreni innocui come viene spontaneo pensare a chi è in vacanza. Un paio di settimane fa è morto David Bennet, un batterio killer è stato il suo assassino nascosto nella spiaggia Destin, a ovest della Florida. Padre di famiglia, in vacanza, è stato colpevole solo di essersi immerso in acqua. Dopo 12 ore i primi sintomi, la febbre alta, i tremori, i crampi. Una macchia scura, gonfia, sulla schiena, era la manifestazione evidente del batterio "mangiacarne", che lo stava divorando. In 48 ore è morto. Aveva sofferto di cancro in passato, il suo sistema immunitario non era abbastanza solido e ha vacillato di fronte al piccolo essere che l' ha aggredito fino a ucciderlo. Il caso ha fatto accendere i riflettori sull' inquinamento delle acque, dove con queste alte temperature proliferano i batteri e i parassiti. Sono arrivate proposte perché in spiaggia venga segnalata la possibile presenza di virus pericolosi per chi ha ferite aperte o sistemi immunitari compressi. Divieti, insomma, di farsi il bagno per chi non vuole correre seri rischi. Nina Moric un paio di giorni fa ha avvertito un malore in vacanza a Zanzibar con il figlio e il compagno. «Sono stata attaccata da un batterio che ti mangia la carne fino ad arrivare all' osso», ha scritto su Facebook. Fortunatamente la showgirl pare aver risolto i problemi per tempo grazie a una cura antibiotica. A Civitanova, un paio di settimane fa, è stata stoppata la possibilità di gettarsi in acqua sul lungomare nord. I prelievi dell' Arpam hanno rilevato valori sopra la norma per la presenza del batterio dell' Escherichia coli. PRECAUZIONI «Bisogna stare attenti e prendere le dovute precauzioni quando si va in spiaggia», spiega Giorgio Palù, professore ordinario di Microbiologia e Virologia dell' Università di Padova e presidente della Società europea ed italiana di virologia, «salmonelle, virus rilasciati dai roditori, parassiti che si trovano nelle coccinelle, si possono trovare in acqua. Complice della proliferazione di batteri, virus e ameba sono anche le alte temperature. Con un' estate così calda, il rischio è più alto. In più gli spostamenti, le deforestazioni, i viaggi aerei, hanno portato anche nel nostro paese malattie e infezioni che un tempo non c' erano». Nei nostri mari italiani, l' allarme è legato anche ai batteri fecali. Ad Acitrezza e Acicastello il sindaco con un' ordinanza ha vietato la balneazione in diverse spiagge. I vigli hanno dovuto affiggere un cartello dopo i rilievi che hanno registrato un' alta presenza di batteri provenienti dalle feci. Anche a Viareggio, Camaiore e Pietrasanta sono scattati divieti di fare il bagno per lo stesso motivo. In provincia di Napoli pure, dove si pensa che il mare sia pulito. Invece anche nella provincia campana sono stati trovati milioni di batteri fecali in diverse spiagge. L' ultima notizia allarmante è quella della Candida Auris, un fungo patogeno resistente ai farmaci, che negli ultimi dieci anni ha fatto registrare un sempre crescente numero di focolai. Secondo uno studio pubblicato da un' università americana, i cambiamenti climatici e il caldo starebbero giocando un ruolo fondamentale nella diffusione del fungo. Per i soggetti con un sistema immunitario indebolito possono portare alla morte in meno di 90 giorni, resistendo a ogni tipo di trattamento. di Miriam Romano

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