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Bagno in mare dopo aver mangiato, rischio congestione: quanto bisogna aspettare

Gloria Gismondi
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Che bella l'estate, il sole caldo, le spiagge dorate, i racchettoni e le passeggiate lungo la riva, la stagione più bella e attesa dell'anno. Ma poi la domanda che perseguita tutti, grandi e piccoli, e che è spesso motivo di battibecchi tra mamma e figlio: quanto bisogna aspettare, dopo aver mangiato, prima di poter entrare in acqua? A spaventare i più è il rischio di una congestione. Spesso si sente infatti nei notiziari di incidenti mortali dovuti a un blocco della digestione. Questa si ha quando un brusco abbassamento della temperatura corporea, causato in questo caso dall'ingresso in acqua, porta un'importante quantità di sangue a defluire dallo stomaco alla periferia del nostro corpo, per poter compensare lo squilibrio termico. Questo brusco spostamento, che priva gli organi impegnati nella digestione della quantità di sangue indispensabile per un corretto funzionamento, può provocare il blocco della digestione stessa. Tutto ciò, avviene molto rapidamente, e comporta un forte malessere, principalmente localizzato all'altezza del petto e dell'addome. Dolore che quando intenso può portare allo svenimento, facendo sì che il nuotatore, non più in grado di restare a galla, se non soccorso, rischia di annegare. La congestione è di per se qualcosa di non grave, basta infatti sedersi al fresco per risolverla senza conseguenze, ma se la si ha in acqua, allora può essere anche mortale. Leggi anche:Batterio in mare, l'infezione che ti consuma il cervello e poi ti uccide La domanda da porsi allora è: quanto occorre perché la digestione sia completa? La risposta, non univoca, cambia da persona a persona ed è ovviamente legata al tipo di cibo assunto. I piatti ricchi,  come i fritti e i cibi più grassi  possono richiedere le canoniche tre ore come tempo di digestione. Un semplice panino imbottito, invece, e un po' di frutta, hanno un tempo di digestione molto più breve e il bagno, comunque con qualche accortezza, è "permesso" fin da subito. Altra variabile da tenere in importante considerazione nella valutazione dei tempi, è la temperatura dell'acqua. Se accaldati, e l'acqua risulta essere parecchio fredda, è consigliato immergersi lentamente e gradualmente. Il nostro corpo è infatti molto bravo a lanciarci segnali sul suo stato, sta a noi saperlo ascoltare. Sicuramente è più complesso quando bisogna dire di no al bagno ad altri, soprattutto ai bambini. In questi casi si può ricorrere ad un compromesso: sì ai giochi a riva, ma nell'acqua si va solo con i piedi.  

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