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La dieta vegana può rovinare il cervello: una questione di Colina, l'errore da non commettere

Gabriele Galluccio
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La dieta vegana è rischiosa per il cervello. Questo tipo di alimentazione, esclusivamente vegetale e priva di prodotti di origine animale, a causa della scarsità di un nutriente fondamentale per il benessere cerebrale, la Colina, determina la riduzione della funzionalità encefalica, con effetti, a lungo termine, patologici. La Colina, denominata Vitamina J, con struttura simile alle vitamine del gruppo B, è una molecola che interviene come coenzima in numerose reazioni metaboliche per il corretto funzionamento del sistema nervoso, ed è un costituente fondamentale dei fosfolipidi che compongono la membrana cellulare, della quale ne assicura l'integrità. Ma la Colina soprattutto è indispensabile per la trasmissione dei segnali nervosi, che si attivano con la sua trasformazione in Acetilcolina, il neurotrasmettitore fondamentale per mantenere la giusta funzionalità neuro-encefalica, e la cui carenza facilita l'insorgenza di depressione, perdita della memoria, sindrome di Tourette, bipolarismo, fino alla comparsa precoce dell'Alzheimer. Per approfondire leggi anche: Le cinque regole per vivere dieci anni in più AZIONE PROTETTRICE La Colina inoltre, ha un'azione protettrice verso tutti gli altri organi del corpo umano, poiché, facendo parte delle membrane delle cellule, ne controlla l'integrità, la fluidità e la giusta vitalità, e svolgendo una importante azione antiossidante, riduce il danno dei radicali liberi che si formano durante l'attività fisica, ritardando, per esempio, il senso della fatica. La Colina favorisce anche la normale funzione cardiovascolare, contrastando, grazie alla sua potente azione antinfiammatoria, gli effetti dell'Omocisteina, un aminoacido solforato il quale, se non metabolizzato e non contrastato nel sangue, ha effetti tossici su cuore, rene e cervello. La Colina viene normalmente sintetizzata dal fegato, e per il suo metabolismo in medicina viene utilizzata per tenere sotto controllo i livelli di colesterolo nel sangue, per proteggere la salute epatica in caso di epatite o di cirrosi, oltre che somministrata nelle succitate forme di demenza, di disturbo bipolare, di atassia cerebellare, nelle convulsioni e nella schizofrenia. Tuttavia la quantità prodotta dal fegato non è sufficiente a soddisfare le esigenze dell' organismo, e quindi deve obbligatoriamente essere introdotta da fonti dietetiche e integrative, e le fonti primarie di Colina si trovano nella carne di manzo, di pollo, nel pesce, nelle uova e nei latticini, ovvero i primi alimenti eliminati ed esclusi nelle diete vegane. La Colina è presente in quantità ridotte anche nei semi di soia, nel germe di grano, nello zenzero, nel lievito di birra e in alcune verdure come i piselli, il cavolo, la lattuga e il cavolfiore, ma tali fonti non sono utilizzabili né sufficienti per l'assorbimento intestinale di tale sostanza, poiché ne contengono meno di 100mg al chilo, mentre le dosi consigliate vanno da 250mg a 1gr al giorno, ed in casi specifici,a seconda delle necessità, si può arrivare fino a 2-3 grammi pro die. Tale molecola inoltre è fondamentale per il metabolismo dei grassi, in quanto, essendo necessaria per la formazione di lecitina, protegge le cellule del fegato aiutando a mantenere corretti livelli di trigliceridi e colesterolo, favorendo il metabolismo dei lipidi, e quando presente in quantità ottimali riduce le adiposità localizzate (girovita, fianchi e cosce) grazie alla riduzione delle cellule che contengono i grassi stessi, prevenendo in tal modo anche le malattie aterosclerotiche. NUTRIENTI ESSENZIALI Questo nutriente essenziale risulta purtroppo sempre carente in chi segue un regime vegano, ed è stato dimostrato che in coloro che ne sono totalmente privi, dopo una sola settimana compare uno stato ipertensivo, che torna normale non appena la dieta viene integrata di nuovo con la Colina, che è disponibile come fofatidil-colina in pillole, o anche come cloruro in forma liquida. La dieta vegana, quindi, può portare a deficit di assorbimento di nutrienti essenziali e fondamentali per la salute generale, tra cui acidi grassi, minerali e vitamine, in particolare la B12, per cui vengono consigliate regolari integrazioni di tali componenti. Tali integratori alimentari non devono essere solo "vegetali", come ad esempio la spirulina, poiché tale apporto non è biologicamente utile a sopperire la carenza, soprattutto nel periodo pediatrico, nel quale possono insorgere gravi forme di malnutrizione, oltre a maggiori rischi per talune patologie, incluse quelle cerebrali. di Melania Rizzoli

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