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Come proteggersi dalla polmonite cinese: allarme "coronavirus", salgono i morti

Marco Rossi
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È un nuovo virus, fino ad oggi sconosciuto, causa di una nuova sindrome respiratoria acuta, con febbre e sintomi parainfluenzali, che su persone anziane o debilitate ha prodotto gravi polmoniti, in alcuni casi letali. La nuova patologia è chiamata "Polmonite di Wuhan", dal tipo di organo colpito e dal nome della città cinese dove è stato individuato il primo focolaio, ed è attribuita ad un virus appartenente alla famiglia dei coronavirus, aggressivo e mai individuato prima, sviluppatosi per la prima volta in un mercato del pesce, che ha già contagiato ad oggi circa 1.900 persone in Cina, come sostiene un documento degli epidemiologi dell' Imperial College di Londra, che smentisce le autorità cinesi le quali, fino alla settimana scorsa, riducevano a 45 il numero dei contagiati e a 7 il numero dei decessi. La notizia è che questo nuovo virus dagli occhi a mandorla sta diventando un caso politico internazionale, sia per l' incerta identificazione di questo inedito agente virale, sia per l' impennata delle segnalazioni che arrivano dalla popolazione locale, al ritmo di 200 all' ora, ed anche perché, essendo iniziate le vacanze del Capodanno lunare, si prevedono decine di milioni di cinesi pronti ad andare in vacanza all' estero, per cui le autorità sanitarie statunitensi hanno lanciato l' allarme, ritenendo inevitabile che qualche ignaro paziente con la malattia in incubazione possa inconsapevolmente far entrare il nuovo virus negli Usa e in Europa, un rischio moderato ma non improbabile. Inoltre, un esperto della Commissione della Salute pubblica del Governo di Pechino due giorni fa ha comunicato la notizia che questo misterioso virus si trasmette da uomo ad uomo, anche se ancora non è noto per quale via, se respiratoria o alimentare, per cui nell' incertezza scientifica si diffonde il timore di potersi ritrovare davanti ad una epidemia simile a quella della Sars, una infezione da animale a uomo che tra il 2002 e il 2003 fece oltre 650 morti in Cina e ad Hong Kong, al punto che l' OMS ha convocato oggi a Ginevra un Comitato di emergenza per accertare se tale nuova infezione virale possa rappresentare davvero un' emergenza per la salute pubblica internazionale. notizie scarse Il virus patogeno non è stato ancora individuato con certezza né tipizzato, gli esperti cinesi danno poche e scarse notizie, se non che è stato chiamato con la sigla "nCoV", ed è stato classificato nella famiglia virale SARS, poiché come la famosa malattia provoca contagio e i gravi sintomi respiratori della grave polmonite bilaterale. Il paziente 0 , cioè il primo individuato affetto da questa nuova malattia emergente, difficilmente associabile a quelle già note, aveva segnalato di essersi ammalato dopo essere venuto in contatto con il mercato del pesce della città di Wuhan nello scorso dicembre ( il mercato, dove si vendono molluschi e pescato vivo, oltre ad animali selvatici, é stato chiuso il 1 gennaio), ma i molti casi clinici identici, segnalati al di fuori del confine cittadino, e addirittura fuori dalla Cina, ( Thailandia, Giappone e Corea del Sud) hanno ulteriormente aumentato l' allarme sanitario. Attualmente in Cina sono quasi mille le persone ricoverate che restano sotto controllo negli ospedali, molte delle quali risultano familiari o conoscenti venuti in contatto con le persone malate, poiché, è stato spiegato, durante il periodo di incubazione di questa malattia, che dura probabilmente una settimana, i sintomi sono assolutamente assenti, come assente è la febbre, dopo di che la malattia esplode con tutto il suo corollario, (febbre, tosse, mal di gola e difficoltà respiratorie), ed inoltre, tra i 300 pazienti ospedalizzati sicuramente affetti dalla temibile polmonite, ci sarebbero anche 14 operatori sanitari, cosa che ha fatto immediatamente sospettare il contagio diretto da uomo ad uomo, avvenuto durante le cure al letto del malato. Una epidemia individuata in tempo può restare circoscritta, ma nel caso in cui i dati confermassero un' estensione del focolaio del nuovo coronavirus, non si escludono misure più importanti a livello internazionale, come la restrizione dei viaggi da e verso la città di Wuhan, dalla quale in Italia arrivano tre voli diretti a settimana. Hanno destato impressione le immagini postate sul web cinese, dove circolano video di personale in tuta bianca, maschera sul viso e guanti anti-contagio, che salgono sugli aerei prima del decollo per prendere la temperatura a tutti i passeggeri, uno ad uno, e lo stesso avviene da una settimana negli aeroporti di Los Angeles, San Francisco, NewYork e Fiumicino, su quelli in arrivo con volo diretto dalla città cinese. Tale misura precauzionale è resa necessaria perché il 25 gennaio in Cina si festeggia il Capodanno, il periodo in cui più di 100milioni di cinesi scelgono di muoversi all' interno del Paese o all' estero, nel più grande esodo di massa al mondo, e quindi un potenziale rischio di contagio su scala globale. Gli specialisti infettivologi internazionali hanno individuato da tempo numerosi coronavirus, ospiti abituali di mammiferi quali cani, gatti, suini, dromedari e pipistrelli, ma anche di specie avicole domestiche come polli e tacchini, tutti microrganismi che però non hanno ancora infettato esseri umani, ma quando si scopre un nuovo virus più aggressivo, causa di una nuova malattia umana mai studiata prima, tutto il mondo scientifico si allarma e lo tiene d' occhio, come successe negli anni Ottanta per il virus dell' Aids, e la prima cosa su cui si focalizza l' attenzione è la modalità di trasmissione e la sua portata del contagio, per valutare il rischio concreto di epidemia, il suo evolversi nel tempo, per poter riconoscere, circoscrivere e tamponare l' infezione. I mercati di carne animale sono da sempre luoghi affollati in cui si hanno molteplici occasioni di contatto diretto tra uomo e animale infetto, vivo o morto che sia, molto dipende dalle misure igieniche adottate tra i banchi e dallo stato di conservazione delle carni in vendita, ed è necessaria ricordare che i coronavirus nell' ospite umano hanno sempre dimostrato un potenziale patogeno rilevante, con tassi di mortalità tra il 10 e il 30%, considerando il paragone con l' influenza virale, la quale ha una mortalità inferiore all' 1%. Il Centro europeo di controllo delle malattie (Ecdc) ha alzato la classificazione del rischio di epidemia da "basso" a "moderato", anche perché questo virus ha scelto il momento peggiore per saltare fuori, quello di maggior traffico aereo da e per la Cina, ma comunque dalla settimanale scorsa chi si imbarca all' aeroporto Tianhe di Wuhan viene sottoposto per decreto ministeriale internazionale al controllo della temperatura, e a chi vengono riscontrati sintomi sospetti viene quindi impedito di imbarcarsi, come avviene anche nelle tre principali stazione ferroviarie locali. Quello del maiale, che si chiuderà venerdì prossimo, è stato un anno difficilissimo per la Cina, con le guerre commerciali con l' amministrazione Trump, le proteste in piazza a HongKong e l' economia in decrescita, segnali certamente infausti, ma dal prossimo 25 gennaio ricomincia un ciclo, con il topo, il primo dei dodici animali che compongono lo zodiaco cinese, associato fin dai tempi antichi a ricchezza e abbondanza, ed oggi ad una epidemia minacciosa pur se ancora circoscritta, che si spera non dilaghi nel resto del mondo. di Melania Rizzoli

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