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L'appello/ Salviamo il cagnetto Milo

da Crudelia Demon e marito

Albina Perri
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 Questa signora di Lucca accumulava barboncini nani come ceramiche di  Capodimonte  dentro una vetrina. In un piccolo appartamento di città ne teneva stipati 32. Quando qualcuno moriva lo buttava nella spazzatura insieme con le lische di pesce e gli avanzi della verdura. I carabinieri hanno trovato i superstiti con le pulci arrotolate nei ricci, le ossa fragili come il vetro, qualcuno epilettico per essere nato da una sorella o da un fratello, tutti impastati di feci con l'urina. Altro che: Crudelia Demon, alla signora di Lucca, le fa un baffo. Lei e il marito, entrambi seguiti dai servizi sociali per una lista infinita di disturbi psichici -lei perfino interdetta- sono stati accusati di maltrattamenti. I barboncini affidati ad altre famiglie, in altre case, in altri prati. Ora, qualcuno potrebbe credere mai che a una tale coppia demente il Comune possa affidare ancora un animale? Eppure accade. Milo, un cagnetto striminzito e già saccagnato dai guai della vita, è stato scelto tra quelli del canile di Pontetetto. Siccome marito e moglie da mesi vagabondano per gli uffici del municipio cercando i loro cani, e si dannano perché non li trovano, e rompono le anime in giro, un consulente del comune ha avuto la brillante idea di assegnare loro un altro animale, uno qualunque, Milo. I volontari sono rimasti basiti: quando hanno capito che il bastardino era destinato ai due accumulatori di barboncini, si sono ribellati. Il sindaco Mauro Favilla ha detto che deciderà in settimana: per l'occasione riunirà la commissione affari animali. E poi si vedrà. Intanto Milo è in una gabbia separata, quella delle pre-adozioni.  I volontari del canile di Pontetto hanno raccolto Milo in un giorno di aprile. Lo hanno trovato che vagava in una discarica, un occhio chiuso e un occhio aperto, addosso le ferite prepotenti di cani più grossi di lui. Lo hanno rifocillato e si sono guadagnati la sua fiducia, dopo giorni di diffidenza in cui restava insistentemente schiacciato contro il muro del ricovero. Avrà cinque o sei anni, e a detta dei  volontari “è il cane più buono di tutti”. Da'altra parte si vede: è piccolo, bianco e biscotto, il pelo corto ed è molto affettuoso. Ma non assomiglia  per nulla a un barboncino.  Per questo i volontari temono il doppio: pensano che quando i due signori se lo ritroveranno tra i piedi, si arrabbieranno molto. “Sicuramente le due  persone accorgendosi del raggiro potrebbero anche arrivare a  ucciderlo, perché non è ciò che loro vogliono, loro vogliono i barboncini”, dicono in una mail che gira ora di computer in computer. In città si racconta che lui, la scorsa settimana, è stato denunciato perché inseguiva per i vicoli una bambina, con un'ascia in mano. “I controlli –dicono gli animalisti- non potranno essere  fatti per vedere come sta il cane perché loro, sempre armati, non  permetteranno mai a nessuno di sapere se il cane è vivo o morto perché non apriranno a nessuno la porta della loro casa”. Allora hanno scritto un appello: “La cosa che i volontari non accettano è che si voglia dare un cane a  chi non è in grado di gestirlo, a chi non ha possibilità economiche,  a persone violente che non esitano ad usare minacce e violenze nei  confronti dei vicini di casa, a gente che ha denunce per  maltrattamenti, a persone che essendo sempre armate di coltello o  ascia non esiteranno ad uccidere il povero cane che non assomiglia  nemmeno vagamente a un barboncino. I volontari chiedono che venga immediatamente ritirata al Canile di Pontetetto la richiesta di Milo e di qualsiasi altro cane destinato a  queste persone. Se questo non avverrà, tutte le associazioni  animaliste di Lucca si uniranno nella protesta per impedire che la  consegna di Milo e di qualsiasi altro cane avvenga e informeranno di quanto sta accadendo tutte le associazioni  italiane a loro collegate. La civiltà di un Comune si vede da come sono tenuti in considerazione gli animali, il Comune di Lucca dia dimostrazione che rispetta anche  la volontà dei cittadini e abbia un po' di pietà per Milo”. E lo tiri fuori dai guai.

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