Roma, picchia il suo cane
Condannato a 6mila euro
È stato condannato alla pena pecuniaria di 6mila euro per aver picchiato brutalmente il suo cane. I fatti risalgono al 25 novembre 2005 quando, intorno alle 22 nei pressi di piazza Augusto Imperatore a Roma, diversi passanti videro un uomo di 44 anni prendere a calci e pugni un cane, sbattendolo contro il muro e colpendolo ripetutamente con uno spesso guinzaglio, utilizzato come una frusta. L'animale, rannicchiato a terra terrorizzato, provava a fuggire ma era legato con una fune. Le persone presenti tentarono di fermare l'aggressione e chiamarono le forze dell'ordine, ma prima dell'arrivo della polizia l'uomo riuscì ad allontanarsi, minacciando i presenti e trascinando a forza il cane tenuto a guinzaglio. Tra i testimoni era presente Ilaria Zagaria, responsabile del settore adozioni dell'Associazione Volontari Canile di Porta Portese, che nei giorni successivi riconobbe nella foto e nella descrizione di una scheda di riconoscimento, il cane maltrattato: un meticcio di colore nero con una macchia bianca sul petto, entrato al canile alcune settimane prima e riconsegnato al detentore. Grazie a questo riconoscimento si è risaliti al responsabile, che è stato quindi denunciato e dondannato oggi dal Tribunale di Roma. L'avvocato Filippo Pompei, che ha rappresentato nel dibattimento la Lav (Lega antivivisezione) come parte civile, ha dichiarato: «Finalmente nelle aule di giustizia, dopo le tante battaglie condotte negli anni dalla Lav e dalle altre associazioni animaliste, si condannano gli autori di maltrattamenti verso gli animali, per questo è importante l'attività svolta dalle associazioni, ma è fondamentale anche l'azione di denuncia da parte dei comuni cittadini». Ciro Troiano, responsabile delle Guardie Zoofile della Lav, estensore della denuncia che ha portato alla condanna del 44enne ha aggiunto: «Diverse analisi dimostrano che le varie forme di maltrattamento si accompagnano ad atteggiamenti culturali che vedono gli altri animali come cose, oggetti animati da usare e sfruttare e sui quali esercitare un misero senso di onnipotenza quotidiana: l'altro animale, diventa lo schiavo di frustrazioni, impotenze e meschinità umane». Pistone, il cane vittima dell'aggressione, è stato dissequestrato e affidato al canile di Roma in attesa di adozione. Sino ad oggi però, il rischio che potesse essere restituito all'uomo che lo aveva maltrattato, ne ha impedito l'adozione. Ora, grazie alla decisione del giudice, potrà sperare in una nuova famiglia.