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Smartphone spiati," ecco come fanno a sentirci anche quando non usiamo il telefonino". La rivelazione del guru italiano

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Alessandro Curioni è un docente di sicurezza dell’informazione alla Cattolica di Milano, nonché uno dei più quotati esperti nel campo del cybercrime. Raccontatosi al Corriere della Sera, Curioni ha svelato che a lui si rivolgono enti e aziende anche di alto livello che incorrono nei pirati del web. Ma l’intervista ha toccato i più svariati argomenti, alcuni di interesse largamente popolare.

 

 

Come quello del 5G: rappresenta davvero un’insidia? “Lo standard di trasmissione della telefonia mobile - ha dichiarato l’esperto - è la mano sulla culla, la leva che governa il mondo. Se diventa l’unica rete e i due operatori principali, Huawei e Zte, sono tutt’e due cinesi e già stanno lavorando al 6G, americani ed europei fanno bene a non stare tranquilli”. In generale quando si parla di pirati del web, l’anello debole è proprio l’essere umano e non la tecnologia: “Mandare una mail fasulla e chiedere di cliccare sul link malevolo è assai più facile che architettare un attacco informatico, per il quale servono mesi di lavoro. Otto volte su dieci la trappola scatta così, negli altri due casi vengono sfruttate le vulnerabilità dei sistemi tecnologici”.

 

 

Per quanto riguarda invece la questione “spionaggio” attraverso i cellulari, Curioni ha svelato di aver fatto un piccolo esperimento: “In un corso aziendale ho ripetuto 30 volte la frase ‘Avengers endgame’. Più tardi, tra i risultati di Google mi è apparsa la data di uscita del film Avengers: Endgame. Tutti ci spiano allegramente. Su Internet nulla è gratis. Paghiamo in natura. Siamo merce. O davvero qualcuno crede che Google abbia creato Android, il sistema operativo per smartphone, in un impeto di generosità? E perché dovrebbe regalarci Gmail, la casella di posta elettronica?”.

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