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Variante Delta, gli anticorpi di guariti e vaccinati la bloccano? I risultati dello studio

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La variante Delta è ormai predominante sulle altre mutazioni. Inoltre è quasi sei volte meno sensibile agli anticorpi sviluppati da chi ha avuto il Covid e otto volte meno a quelli sviluppati dopo la vaccinazione Pfizer e AstraZeneca. E' il risultato di uno studio dell'università di Cambridge pubblicato su Nature. La variante Delta è responsabile di circa il 90 per cento dei nuovi contagi di coronavirus al mondo e di oltre il 99 per cento di quelli diagnosticati in Europa.  

 

 

I test sono stati condotti in vitro su siero di persone precedentemente infettate con il ceppo originario del coronavirus (il "Wuhan") nella versione più infettiva circolata in Europa (quindi con la mutazione D614G) ed è risultato che la Delta è 6 volte meno sensibile agli anticorpi neutralizzanti del siero degli individui guariti da Wuhan.
Allo stesso modo, la Delta è risultata in vitro 8 volte meno sensibile agli anticorpi suscitati dai vaccini Pfizer e AstraZeneca: i titoli di neutralizzazione contro Delta erano inferiori in AstraZeneca rispetto a Pfizer.

 

 

Gli scienziati hanno valutato anche l’effetto della Delta sull’efficacia del vaccino AstraZeneca contro l’infezione sintomatica negli operatori sanitari indiani e hanno visto che la probabilità di contagio aumentava di più di 5 volte. Ma non c'è alcuna prova che Delta sia "associata a un rischio più elevato di ospedalizzazione". Quindi è solo più contagiosa ma non più aggressiva.

 

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