Covid e fertilità, "spermatozoi compromessi": il nuovo drammatico effetto collaterale, quanto dura la condanna

martedì 21 dicembre 2021
Covid e fertilità, "spermatozoi compromessi": il nuovo drammatico effetto collaterale, quanto dura la condanna
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Motilità e conteggio degli spermatozoi compromessi a causa del Covid. È questo il preoccupante esito a cui è giunta la ricerca condotta dal Genk Institute for Fertility Technology, in Belgio, e pubblicata sulla rivista Fertiliy and Sterility. Gli studiosi confermano che nello sperma degli uomini guariti non c'è alcuna traccia del virus, ma i suoi effetti possono durare almeno tre mesi. Su 118 uomini, infatti, tra 18 e 70 anni che hanno contratto il Covid durante la prima ondata, lo sperma di nessuno di loro ha mostrato tracce del virus. Un risultato confermato a 53 giorni dall'infezione.

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Tuttavia motilità e conteggio degli spermatozoi risultavano parecchio compromessi nel breve periodo e il problema perdurava anche dopo due mesi. Più nel dettaglio, è stata riscontrata una motilità ridotta nel 60 per cento dei testati entro 1 mese dall'infezione, nel 37 di quelli testati tra 1 e 2 mesi e nel 28 degli uomini esaminati oltre 2 mesi dopo la malattia. Il numero medio di spermatozoi è risultato invece ridotto nel 37 per cento degli uomini testati entro 1 mese, nel 29 degli uomini testati tra 1 e 2 mesi e nel 6 del campione esaminato oltre 2 mesi dopo l'infezione.

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La ricerca ha dunque dimostrato che il 25,4 per cento delle persone esaminate aveva pochi spermatozoi (oligozoospermia), il 44,1 aveva un'alta percentuale di spermatozoi ma poco mobili (astenozoospermia) e il 67,0 per cento aveva spermatozoi affetti da qualche malformazione (teratozoospermia). Di tutti coloro che sono stati esaminati, solo il 24,6 aveva parametri spermatici normali in termini di concentrazione, motilità e morfologia. Lo studio comunque precisa che aver avuto la febbre e sintomi manifesti e tipici del coronavirus, non influiscono. E il vaccino che effetto ha? Nulla di preoccupante. "Poiché i vaccini contengono mRNA e non il virus vivo – spiegano dall’Università di Miami –, è improbabile che il vaccino influisca sui parametri dello sperma. Sebbene questi risultati abbiano mostrato aumenti statisticamente significativi in tutti i parametri spermatici, l’entità del cambiamento rientra nella normale variazione individuale". Polemica chiusa.

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