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Fa caldo, italiani nel panico

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"Colpa dell'effetto serra"

Albina Perri
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Basta una settimana di estate, con il sole che splende alto nel cielo e le temperature che salgono ed ecco che scatta puntuale l'allarme sull'effetto serra, sui cataclismi che comporterà l'emissione sempre più massiccia di CO2 nell'aria e su quanto l'uomo faccia male al pianeta terra. Da una indagine condotta su scala mondiale da Axa Retirement Scope di Axa, in Italia condotta da Gfk Eurisko, risulta che 4 italiani su 10 si dicono “molto preoccupati” del cambiamento climatico, mentre quelli “abbastanza preoccupati” sarebbero il 76% tra i lavoratori e il 70% tra i pensionati. Ci fanno compagnia di portoghesi, mentre gli statunitensi passano per quelli ai quali poco importa se il mondo si surriscalda (il 53% dei lavoratori e il 49% dei pensionati). Sono però ben otto su dieci i nostri connazionali pronti a modificare le proprie abitudini per risparmiare una fine cruenta alla Terra, disposti a pagare qualche cosa di più per soluzioni e prodotti ecologici. D'altra parte tutto fila se si considerano i dati sulle attribuzioni delle colpe per il gran caldone che ci sopprime. Per l'88% dei lavoratori italiani, così come per l'87% dei pensionati, la responsabilità maggiore cade sulle industrie, mentre il 78% da una parte e il 77% dall'altra se la prende con le scelte del governo e delle sue autorità. Come a voler dire: fa caldo, governo ladro! Note (ambientaliste) di merito per i giapponesi, i più convinti sul valore dell'impegno individuale contro l'effetto serra con l'81% di risposte positive dei lavoratori e 66% dei pensionati. Al secondo posto gli australiani (rispettivamente 76% e 63%). Al fondo della classifica troviamo i marocchini (33% e 37%). Sarà che da loro fa caldo tutto l'anno.

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