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Ancona, ricoverati i cuccioli scoperti nel porto

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Avevano viaggiato 1.400 km in un furgone

Monica Rizzello
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Sono ricoverati in una clinica per animali alcuni dei 43 cuccioli di cane scoperti il 15 gennaio nel porto di Ancona, mentre stavano per essere imbarcati su una motonave diretta in Grecia senza il microchip di identificazione inserito sotto la cute, come invece prevede la legge. I cani, di diverse razze, e un gatto, avevano viaggiato per oltre 1.400 km a bordo di un furgone proveniente dalla Polonia, ammassati in 22 gabbie di plastica, in condizioni igieniche precarie e sottoposti a un notevole stress. Poco prima dell'imbarco su un traghetto della Superfast, Guardia di finanza, Dogana e agenti del Nucleo operativo Cites del Corpo forestale dello Stato hanno bloccato l'autista - un polacco denunciato per maltrattamento di animali - e salvato il carico di cuccioli, i cui microchip erano ancora conservati nei rispettivi passaporti. Si tratta in particolare di Golden Retriver, Labrador, Weest Higland, Buldog, Pinsher, Cocker, Pastori Tedeschi, Chihuahua, Beagle, Jack Russell, alcuni dei quali così malridotti da richiedere cure ospedaliere. All'operazione ha collaborato il Servizio veterinario della Zona Asur di Ancona.

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