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Uva, gli scarti fanno bene alla pelle: le proprietà dei chicchi usati per il barolo

Luca Puccini
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Il make-up che fa bene all’ambiente, l’economia circolare, gli scarti dell’uva che diventano prodotti di bellezza. E poi un’azienda. Piccola, giovane, che si è già conquistata una fetta importante del mercato perché ha una visione, è innovativa, sa il fatto suo. La piemontese Barò cosmetics, nata (e cresciuta) nelle Langhe. I filari del Barolo, la coltivazione degli acini di una delle etichette più vendute al mondo e quella seconda vita, per le vinacce destinate allo smaltimento, i semi e le bucce dei grappoli.
Rifiuti? Ma per favore. Conservano fino all’80% dei polifenoli, che sono sostanze organiche naturali e sono anche una miniera d’oro. Basta saperli impiegare. Magari non a tavola, ma nel mobiletto del bagno, quello che contiene creme e flaconi del trucco: sono anti-ossidanti, sono sostenibili perché hanno un impatto minimo sull’ambiente (vengono dalla terra, letteralmente), proteggono la pelle dall’invecchiamento, l’aiutano a rigenerarsi.

 

GLI SCARTI DELL’UVA È un po’ il miracolo moderno. Che è scienza e coscienza (ecologica). Che con la ricerca sta facendo passi da gigante. Che non sfrutta la natura, ma sa usarla e re-impiegarla. Che ne è connesso, è legato, è intrepidamente unito da un filo che a un capo racconta una storia di eco-sostenibilità e all’altro di bellezza. Quella di tutti i giorni, quella allo specchio. Ne sanno qualcosa Alberto e Simone Toppino, i due soci fondatori della Barò cosmetics, due fratelli che proprio in quegli scarti del Barolo hanno visto un’opportunità da cogliere al volo.  Le Langhe. Le loro Langhe. Un territorio unico, particolare, magico e straordinario assieme, patrimonio dell’umanità secondo l’Unesco. I Toppini sono partiti da lì. Da quello che avevano sotto gli occhi. E hanno creato una linea di cosmetici (naturali, manco a sottolinearlo), dall’uva bio coltiva a Barolo. Autunno e inverno, primavera ed estate: le stagioni che cambiano e la terra che le asseconda, perché è sempre stato così, perché è il ciclo della vita.
Barò cosmetics seleziona solo le migliori materie prime. Estrae da esse principi attivi naturali, efficaci per la pelle. Ma lo fa secondo il metodo della ricerca scientifica: approfondendo, capendo vola per volta come agiscono, come possono potenziare la naturale bellezza che è in ognuno di noi (perché c’è, dobbiamo solo esprimerla). La ricerca (appunto) da un lato e dall’altro l’innovazione: le due leve della Barò cosmetics. Nel mezzo, tuttavia sempre lei: madre-natura, madre-Terra, che va rispettata e amata, che sa darci quel di cui abbiamo bisogno. I prodotti della Barò cosmetics aiutano a proteggere la cute dai danni causati dai raggi Uv, da quelli dell’inquinamento e anche dallo stress ossidativo. Contrastano la comparsa delle rughe e dei segni dell’età. Chi li ha provati spergiura che i risultati siano visibili fin dalle prime applicazioni: una pelle più luminosa, più tonica e più compatta. Ché alla fine è quello stare bene con noi stessi, sempre, a casa o al lavoro, che fa la differenza.

 

 

È anche un’azienda attenta al mercato del 2024, la Barò cosmetics. Non ha rivenditori fisici, fin dal principio ha scelto di puntare sui canali on-line. Sul digitale, il motore del futuro. È stata (giusto per fare un esempio) tra le primissime realtà europee a usare Whatsapp Api, un’interfaccia di programmazione che permette alle aziende di integrare le chat di messaggistica informatica con i software di marketing: a dicembre dello scorso anno è stata selezionata da Meta (la società di Facebook) come esempio di successo, unico in Italia, e ha almeno 156mila clienti i cui bisogni vengono gestiti attraverso l’app. La natura, che non c’è niente (ma proprio niente) di reale quanto i prodotti della terra. E internet, che è il veicolo del nuovo mondo, del millennio “smart”, agile, veloce, puntuale. Tradizione e innovazione, una ricetta vincente. Che è attenta all’ecosistema (tra parentesi: alla Barò cosmetics si investe anche sul packaging, privilegiando materiali riciclati e riciclabili) e che sta al passo coi tempi. Anzi, che si rinnova.

 

 

LA PROMOZIONE Un’occasione che, per i lettori di Libero, adesso vale persino doppio. Vale, cioè, che le promozioni di Natale non riguardano soltanto il nostro quotidiano, ma, appunto, anche la Barò cosmetics. Gli abbonamenti digitali a Libero sono infatti scontati del 50% (costano la metà) e abbonandosi si riceve anche una gift-card, ossia una tessa regalo, del valore di sessanta euro da spendere sul sito di quest’azienda che, un po’ folle un po’ utopista, sicuramente visionaria, è riuscita a produrre cosmetici dagli scarti del vino.

 

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