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TikTok, la cordata Usa prova a comprarsi il colosso: chi sfida la Cina comunista

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Acque agitate nel mondo dei social, ma soprattutto alta tensione tra Stati Uniti e Cina. Con l’approvazione da parte della Camera Usa della legge per la vendita forzata da parte della società cinese ByteDance di TikTok, il social media rischia di essere messo al bando nel Paese dove ha 170 milioni di utenti. Anche se il passaggio della misura non è così scontato al Senato, la legge rappresenta i timori di Washington - che ha già vietato TikTok su dispositivi federali, dove però Joe Biden è da poco sbarcato sulla piattaforma per fare un occhiolino ai suoi giovanissimi utenti - riguardo al fatto che Pechino possa usare la piattaforme per rubare dati di americani o diffondere propaganda. Un timore condiviso da altri Paesi che hanno già adottato misure per vietare o limitare l’utilizzo della app cinese.

Ed è in questo quadro che bisogna fare attenzione a un retroscena non da poco. Come riporta ilSole 24 Ore,  l'’ex segretario al Tesoro Steve Mnuchin sta lavorando alla messa a terra di un gruppo di imprenditori interessati all'acquisto di TikTok. E a rivelarlo è stato lo stesso Mnuchin in un’intervista a Cnbc senza chiarire però quali possano essere gli investotri coinvolti nell'acquisto del social network.

 

 

Ma la notizia è arrivata proprio subito dopo la decisione da parte della Camera dei rappresentanti del Congresso americano per la messa al bando di TikTok dagli Stati Uniti per ragioni di sicurezza nazionale. Il disegno di legge, approvato con 352 sì e 65 no, concede sei mesi di tempo all’azienda cinese ByteDance per vendere la piattaforma che, altrimenti, sarà messa fuorilegge. 

 

 

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