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Ovomanzia, l'antica tecnica per prevedere il futuro: ecco come funziona

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Tra le tecniche più antiche per prevedere il futuro c'è anche l'ovomanzia. La divinazione non è praticata a livello popolare come un tempo, soprattutto dopo essere stata largamente rimpiazzata dalla razionalità dell’analisi statistica. La semplice verità però è che un dato evento ha una probabilità del 75% di verificarsi. In fin dei conti o succederà o non succederà, lasciandoci effettivamente nella stessa incertezza di prima. A questo punti alcuni potrebbero rivolgersi direttamente alle uova per conoscere in anteprima ciò che sta per succedere.

Il metodo è ormai largamente superato dalle scansioni a ultrasuoni e comunque dev’essere stato un po’ scomodo da eseguire. La tecnica più utilizzata, e facilmente praticabile ancora oggi, è quella di prendere un uovo fresco, di bucarlo sulla punta e di far gocciolare il bianco in un bicchiere di acqua molto calda. L’albume, coagulandosi, assume delle forme più o meno riconoscibili che possono essere analizzate a occhio nudo per fare le dovute previsioni.

 

Secondo gli antichi manuali, il metodo – anche detto ‘lo specchio di Venere’ – serviva alle vergini ancora da maritare per conoscere in anticipo qualcosa sul futuro marito: “Se il bianco, coagulandosi, assumeva la forma di un aratro o di un cavallo, allora il marito poteva essere un contadino. Se appariva piuttosto una fortezza, allora poteva essere un soldato. Se invece appariva una forma simile a una barca, in quel caso lo sposo poteva essere un pescatore o un marinaio”. Il bello del metodo - evidentemente lontano dall'essere definito scientifico – è che permette di proiettare, attraverso l’interpretazione soggettiva di forme astratte, i propri desideri sul futuro. 

 

 

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