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In Thailandia migliaia di fossili di dinosauro snobbati dai contadini

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Ritrovamenti continui, ma la superstizione allontana la gente: cattivi presagi

Paolo Franzoso
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Ossa e fossili compaiono durante la stagione delle piogge, quando i fiumi straripano. Nel nordest thailandese, a Baan Na Kum, non ci fanno molto caso, anzi hanno considerato questi reperti segnale di sventura e cattivi presagi. La superstizione prevaleva sulla curiosità, nei migliore dei casi qualcuno portava tutto al tempio buddista. Da qualche anno però è in corso un pervasivo intervento per incitare la gente a non disperdere la ricchezza archeologica svelata. Sì perché sono tutte ossa di dinosauri, fossili, addirittura impronte di tirannosauri giganti (per rendere l'idea di che tipo di animali giurassici stiamo parlando, immaginate che ogni artiglio era lungo più o meno come una scarpa numero 45). I paleontologi sono affascinati da ciò che si può trovare laggiù nel sudest asiatico e hanno già tirato diverse conclusioni: animali preistorici presenti sul quel territorio circa 200 milioni d'anni fa, quando la capitale Bangkok si trovava sotto il livello del mare. I ritrovamenti si fanno sempre più continui, fino a 3-4 siti nuovi al mese. Almeno sei le nuove specie catalogate dall'inizio dei lavori negli anni Ottanta in collaborazione con scienziati francesi e 10 mila ossa raccolte. In Asia la Cina resta comunque il principale centro di ricerca sulla preistoria, ma le scoperte thailandesi contribuiscono ad aumentare le conoscenze di un periodo remoto, affascinante, quando i padroni del pianeta erano animali enormi, poco mansueti.

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