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Abbandono animali: ora tocca anche ai cavalli

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L'associazione animali e ambiente ha denunciato il fenomeno del randagismo equino, poco conosciuto e in netto aumento

bonfanti ilaria
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Non solo cani, gatti, pesci rossi e rettili. Oggi la nuova frontiera dell'abbandono degli animali aggiunge un nuovo- e non certo edificante- tassello: si contano nella lista anche i cavalli, creando così, di fatto, il primo passo verso il "randagismo equino". Si tratta di un fenomeno nuovo le cui dimensioni, sia per numero che per qualità, non hanno nulla a che vedere con il già triste rituale estivo dell'abbandono dei cani. E, il dato, ancora più spaventoso, è che segnalazioni relative a cavalli abbandonati sono in forte aumento. Al telefono amico dell'"AIDAA", nel periodo compreso tra i mesi di maggio e luglio, sono arrivate ben 82 segnalazioni di equini dimenticati dai padroni o tenuti in condizioni precarie, se non addirittura disperate. Le denunce riguardano prevalentemente cavalli che provengono dal giro delle corse e che, anche a causa della crisi economica che ha coinvolto il settore ippico italiano, vengono spesso abbandonati a loro stessi e lasciati vivere allo stato brado, ma non mancano segnalazioni relative a cavalli anziani da lavoro, isolati nelle campagne italiane. Le telefnate, giunte ad "AIDAA", provengono prevalentemente dalla Liguria, dall'Umbria, dalla Toscana, dalla Lombardia, dal Lazio e, infine, dall'Emilia Romagna. L'Associazione italiana per la difesa degli animali ha quindi deciso di aprire un osservatorio sul randagismo equino, dove tutti potranno segnalare le situazioni di abbandono o di maltrattamento a cui sono sottoposti i cavalli. Il Presidente nazionale di AIDAA, Lorenzo Croce, ha dichiarato: "Stiamo cercando di capire quanto e come sia diffusa questa nuova forma di abbandono dei cavalli, anche perchè quello del randagismo equino è un argomento ancora poco conosciuto. Il nostro primo obiettivo è quello di conoscere la portata del fenomeno e le motivazioni che sono alla base per poter avviare gli studi per arginare e combattere il fenomeno del randagismo, fermandolo subito a livello embrionale".

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