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Striscia la Notizia, occhio all'etichetta del pesce: cosa (e da dove) arriva davvero sulla nostra tavola

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Striscia la Notizia non si arrende e con Max Laudadio torna a far luce sulla pesca tutt'altro che sostenibile. L'inviato del tg satirico di Canale 5, nella puntata del 26 ottobre, ha fatto nuovamente visita al presidente di Sea Shepard Italia, Andrea Morello. Obiettivo? Indagare su quanto sia davvero "sostenibile" il pesce con questa etichetta che troviamo un po' ovunque, dai supermercati ai fast-food.

 

 

Il risultato non è rassicurante. "Il Mar Mediterraneo è il mare più sovrasfruttato al mondo e quindi la pesca sostenibile non può esistere - ha spiegato Morello -. La garanzia di sostenibilità è un modo per le aziende di giustificare il loro profitto". E ancora: "Si butta via il 30 per cento di quello che riusciamo a pescare; siamo in una situazione di totale insostenibilità". La sostenibilità si basa, infatti, spesso e volentieri sull'autocertificazione. 

 

 

Non solo, qualche puntata fa Laudadio si era recato con Morello in quei luoghi dell'area marina protetta in Sicilia, dove la pesca sarebbe vietata per tutelare la biodiversità. Anche qui l'esito non è stato dei migliori: là dove la pesca era vietata, i barconi esercitano comunque la loro attività. E così buona parte del Mediterraneo. "Il 70 per cento di questo mare - spiegava il presidente di Sea Shepard - è overfished, ossia le specie marine sono pescate di più della loro possibilità di riprodursi quindi è una pesca illegale".

 

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