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Supermercati, dramma-Ucraina in Italia: "A zero entro fine mese", cosa sparisce e cosa verrà razionato

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Il conflitto tra Russia e Ucraina ha devastanti effetti anche sui beni alimentari. Unendo la carenza di materie prime e il rincaro energetico, la preoccupazione che salti la catena di approvvigionamento italiana e che gli scaffali dei supermercati rimangano vuoti cresce sempre di più. A pagarne le conseguenze le forniture cerealicole e di olio di girasole. Secondo l'Associazione italiana dell’industria olearia entro la fine del mese le scorte di olio estratto dai semi di girasole potrebbero arrivare a zero. Una situazione estremamente delicata, visto che molti prodotti, tra cui conserve, biscotti e sughi, vengono processati con olio di semi di girasole. 

 

 

Altro allarme arriva per i cereali. Mais e grano, purtroppo non è una novità, rischiano di non arrivare più in territorio italiano. Si aggiunge poi l'assenza di segale, miglio, zucchero, sale e carne che non potranno più uscire dall’Ucraina fino alla fine del 2022. Tutto questo secondo Reuters e il Time porterà a un aumento dei prezzi delle scorte disponibili, e poi il loro esaurimento. Non solo, perché grano e prodotti simili sono anche alla base dell’alimentazione per gli animali da allevamento come mucche, maiali e polli.

 

 

La situazione sarebbe al limite, tanto che Coop Firenze, di fronte a diversi accaparramenti, ha deciso di imporre "un limite all'acquisto di 4 pezzi per carta socio per olio di semi di girasole, farina e zucchero, prodotti di largo consumo quotidiano". Nel frattempo, in questo già difficile quadro, si inserisce lo sciopero degli autotrasportatori per cui molti prodotti faticheranno a raggiungere gli scaffali dei supermercati. Non a caso l'85 per cento delle merci in Italia viaggia su strada grazie ai camion, così come alcuni alimenti necessitano inevitabilmente di "ingenti quantità di energia", la stessa che sta subendo rincari folli.

 

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