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Escherichia coli nella pizza, morti due bimbi: uno tsunami sul celebre marchio italiano

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È bufera su Nestlé. In Francia 75 persone sono rimaste intossicate dopo aver mangiato la pizza surgelata a marchio Buitoni, di proprietà della nota azienda italiana. La pizza infatti conteneva il batterio Escherichia Coli. Delle persone rimaste intossicate si contano due bambini deceduti, anche se le autorità sanitarie non hanno ancora confermato il legame con il prodotto surgelato. Il batterio, secondo quanto ammesso da Nestlè, sarebbe stato presente nella base.

 

 

Per questo il 18 marzo lo stabilimento di Caudry, dove sono state prodotte le pizza contaminate, è stato chiuso mentre l'alimento è stato immediatamente ritirato dal mercato. Primi casi di intossicazione si erano già presentati a febbraio, ma solo ora la Direzione Generale della Salute ha confermato la presenza del batterio. Nel mirino la linea Fraich-Up di Buitoni. I sintomi più comuni presentati da 41 delle 75 persone sono di tipo emolitico-uremiche, tutti simili. Gli altri 34 invece necessitano nuove indagini. 

 

 

"A oggi non capiamo cosa possa essere successo, ma svilupperemo un protocollo di analisi che sottoporremo alle autorità", ha dichiarato in conferenza stampa Jérôme Jaton, direttore generale industriale di Nestlé. Per chi dovesse aver comprato e ingerito la pizza Buitoni dovrà presentarsi entro 10 giorni dal consumo se si presentano sintomi alla stregua di: diarrea, dolori addominali e vomito. Oppure, se entro 15 giorni si sperimentano pallore, affaticamento o diminuzione del volume delle urine, caratterizzate da un colore più scuro. "In assenza di sintomi entro 15 giorni dal consumo, - rassicurano i medici - non c'è bisogno di preoccuparsi". 

 

 

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