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Caffè, una tazzina al mattino? Le conseguenze per il tuo corpo

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Ma una tazzina di caffè appena svegli fa male? Andrea Ghiselli, direttore Master I livello in Scienza dell’alimentazione e dietetica applicata, Unitelma Sapienza, Roma spiega al Corriere della Sera che se "non è accompagnato da qualche alimento è una pessima abitudine, non per colpa del caffè, ma piuttosto per colpa della mancanza di cibo. La colazione, infatti, è un pasto essenziale e saltarla comporta una serie di condizioni poco favorevoli, tra le quali l’aumento di peso corporeo". Quindi deve apportare "il 20 per cento delle calorie dell’intera giornata (per capirci, almeno 400 kcal, meglio ancora 500, per un fabbisogno ipotetico di duemila kcal)", prosegue.

 

 

Tornando al caffè "non induce danni sul film mucoso" dello stomaco" e "studi scientifici hanno escluso che il caffè, a digiuno o dopo un pasto, possa dare sintomatologia riconducibile a reflusso; in caso di malattia da reflusso preesistente, il consumo senza cibo potrebbe peggiorare i disturbi in alcuni pazienti, ma in collaborazione con altri fattori legati alla dieta, come l’eccesso di peso".

 

 

Addirittura il caffè può avere effetti benefici perché "esercita una serie di funzioni interessanti sul tratto intestinale. La caffeina, infatti, così come altre metilxantine, è capace di ridurre la calcolosi della colecisti, stimolando l’assorbimento degli acidi biliari a livello intestinale ed epatico. Il consumo di caffè sembra inoltre avere effetti positivi anche sul microbiota dell’intestino, poiché esercita uno stimolo alla produzione di batteri buoni a discapito dei batteri cattivi e potrebbe essere attraverso questo meccanismo che il caffè riduce il rischio di diverse malattie, dal diabete all’obesità, al Parkinson", conclude Ghiselli.

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