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Cervello, mangi snack e merendine? Conseguenze drastiche: la scoperta

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Alcuni organi del nostro corpo influenzerebbero il cervello più di altri: tra questi c'è l'intestino, come sostiene Nazareth Castellanos, ricercatrice dell'Istituto di Scienze cognitive dell'Università Complutense di Madrid. "Il cervello è impegnato soprattutto a ricevere messaggi dall'intestino, dal cuore, dallo stomaco e dai polmoni. Messaggi che lo influenzano profondamente", ha spiegato la scienziata.

Soffermandosi sull'asse intestino-cervello, la Castellanos ha sottolineato: "Quando il nostro microbiota intestinale è ben bilanciato, grazie a una dieta varia, attraverso il nervo vago arrivano dall'intestino al cervello segnali chimici che provocano il rilascio di fattori di crescita neuronali, ovvero sostanze che aiutano i neuroni a svilupparsi, in aree associate alla cognizione, alle emozioni e al controllo del comportamento, come l'ippocampo, l'amigdala, la corteccia cingolata e prefrontale". La situazione cambia se il nostro corpo assume altri tipi di cibi: "La psichiatra australiana Felice Jacka (fondatrice della psichiatria nutrizionale, ndr.) ha provato che i bambini che si nutrono regolarmente di snack industriali hanno più problemi nella regolazione delle emozioni e nella capacità di lettura".

 

 

 

La ricercatrice ha spiegato che "il microbiota intestinale è composto da varie popolazioni di batteri e virus" e che "mangiare un certo alimento invece di un altro fa crescere una specie di batteri a scapito di altre". E ancora: "Se mangiamo cibi altamente processati, la diversità dei batteri cala bruscamente, perché solo alcune popolazioni diventano dominanti".

 

 

 

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