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Vaccino anti-Covid, dal mal di testa alle macchie sottopelle: ecco i sintomi allarmanti

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Con lo stop di AstraZeneca per un lotto "incriminato", in Italia cresce la preoccupazione. Troppe infatti le morti avvenute dopo la somministrazione del vaccino contro il Covid-19. Ma a voler fare chiarezza ci pensa Repubblica che, nell'edizione del 17 marzo, dedica una pagina a tutti i dubbi che sorgono spontanei. Tra questi quando si verificano i primi sintomi e a cosa si può andare incontro. Di solito - si legge -, qualsiasi reazione al vaccino compare entro le 72 ore. Dunque, chi ha già fatto la vaccinazione da diversi giorni e non ha accusato alcun sintomo non ha alcun motivo di preoccuparsi.

 

 

Per questo, in caso di febbre, il mal di testa o dolori muscolari (che normalmente scompaiono entro 3 o 4 giorni) dovessero persistere, allora è bene consultare il proprio medico. Non a caso infatti i sintomi più comuni sono la sensazione persistente e prolungata di mal di testa o testa pesante, comparsa di macchie rosse sottopelle e sanguinamento anche dopo un semplice sfioramento che possa far pensare a un calo di piastrine che, in alcuni di questi casi, è apparso associato a coaguli nel sangue.

 

 

Questo però non comporta per forza pericoli a chi vanta un rischio trombofilico accertato, o altre patologie. Fino ad ora infatti non esiste vaccino approvato che sconsigli le dosi a chi ha un rischio trombofilico di qualsiasi genere, così come chi ha altre patologie. Non solo, perché a tranquillizzare il cittadino ci pensa anche il modulo da compilare prima della somministrazione. Qui si può trovare l'elenco completo delle proprie patologie e condizioni di salute che verrà analizzato insieme ad un medico per valutare la compatibilità con il vaccino. Intanto è prevista per giovedì 18 marzo la risoluzione dell'Ema con nuove indicazioni circa il verificarsi di alcuni casi di trombosi.

 

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