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Infarto, "si vede dagli occhi". Studio rivoluzionario: come prevenire l'attacco di cuore

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Verrà presentata a Vienna, alla conferenza annuale della Società europea di genetica umana, l'ultimo studio che dimostra che con una semplice visita oculistica non invasiva, se combinata con altre informazioni, può essere in grado di prevedere il rischio di infarto. I ricercatori descriveranno nel dettaglio come hanno usato i dati della biobanca britannica, la quale contiene le cartelle cliniche, basandosi sullo stile di vita di 500.000 persone, per calcolare una misura denominata “dimensione frattale”.

 

 

Secondo quanto riportato dal Guardian, gli studiosi avrebbero scoperto come la combinazioni di informazioni sui vasi sanguigni nella retina, combinata con i fattori clinici tradizionali, abbia consentito loro d'identificare meglio il rischio di un attacco di cuore nel gruppo di partecipanti rispetto ai modelli consolidati che includevano solo dati demografici. La dottoranda presso gli istituti Usher e Roslin dell'Università di Edimburgo e autrice della presentazione, Ana Villaplana-Velasco, ha spiegato: "Sorprendentemente, abbiamo scoperto che il nostro modello è stato in grado di classificare meglio i partecipanti con rischio d'infarto miocardico basso o alto nella biobanca britannica rispetto ai modelli consolidati che includono solo dati demografici. Il miglioramento del nostro modello è stato ancora maggiore quando abbiamo aggiunto un punteggio relativo alla propensione genetica allo sviluppo d'infarto miocardico".

 


La ricercatrice ha inoltre aggiunto che sarà necessario ripetere l'analisi separatamente tra maschi e femmine per valutare se un modello specifico per sesso per l'infarto produce una migliore classificazione del rischio. Il direttore medico della British Heart Foundation, il professor Sir Nilesh Samani ha però aggiunto che sarà necessario fare ulteriori ricerche per dimostrare che queste previsioni possano essere considerate solide. I presupposti, però, sono più che ottimi.

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