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Morbillo, è emergenza: "Il virus sta variando. Perché preoccupa l'Italia"

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Un pericolo chiamato morbillo. Incredibile ma vero: l'Italia si deve ancora guardare del virus, giudicato "una delle malattie più contagiose". "Il morbillo come tanti altri virus varia il suo genoma, Sars-CoV-2 lo fa sulla proteina 'Spike' ma altri nel complesso proteico capsidico che però dai test viene intercettata, come sta accadendo con i casi di morbillo. E' un fenomeno che prima o poi accade per tutti i virus. Insomma il virus varia ma il vaccino funziona bene e non dobbiamo preoccuparci, mentre i dati dell'Oms Europa, 58mila casi e 10 morti nel 2023, ma soprattutto 1,2 milioni di bambini che non hanno ricevuto il vaccino contro il morbillo tra il 2020 e il 2022, ci devono far riflettere".

Mauro Pistello, direttore dell'Unità di virologia dell'azienda ospedaliera universitaria di Pisa e vicepresidente della Società italiana di microbiologia, intervistato dall'agenzia Adnkronos Salute lancia l'allarme sul "vuoto nelle vaccinazioni nel periodo dell'emergenza Covid", che "oggi vanno recuperate assolutamente".  "Parlare di prevenzione e vaccini a scuola, ai ragazzi e ai genitori - spiega -. Far capire che oggi essere vaccinati contro il morbillo è una necessità, è una malattia aggressiva soprattutto se si è già adulti. Spesso mi è capitato di parlare agli studenti e ho notato che il messaggio arriva anche a quelli più piccoli, sono molto più ricettivi di alcuni genitori che non vogliono proprio sentire parlare dell'argomento, sbagliando".

"L'aumento dei casi preoccupa, perché da un caso se ne possono generare 16", spiega sempre all'agenzia Adnkronos Salute Massimo Andreoni, professore emerito di Malattie infettive e direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit). Negli ultimi giorni si è parlato di "nuova variante". "Come tutte le mutazioni virali deve essere in qualche modo seguita, ma non è quella a dimostrare l'aggressività della patologia. Non si tratta di una variante pericolosa in termini di salute pubblica perché comunque controllata dall'immunità, sia naturale sia da vaccino", sottolinea il professor Andreoni. In questo senso, dunque, "la variante non ha una particolare rilevanza. Abbiamo un problema in termini diagnostici perché sfugge ai test molecolari ma per il morbillo raramente si richiedono esami molecolari. La diagnosi infatti è soprattutto clinica e confermata da test sierologici". 

 

 

 

La preoccupazione rimane dunque sul fatto "che si stanno registrando più casi: questo, sul piano clinico, è il problema, non la nuova variante". L'elevata contagiosità della malattia "fa sì che, quando cominciano a circolare anche pochi casi, si diffonde in maniera rapidissima. Fortunatamente esiste un vaccino perché il morbillo è pericoloso, con una letalità di uno su mille casi. E' una patologia piuttosto grave soprattutto tra i più piccoli". 

"È cruciale la prevenzione per una malattia ancora oggi temibile - puntualizza Pierluigi Blanc, infettivologo e membro dell'Ordine dei Medici di Firenze, che si concentra ovviamente soprattutto sui focolai toscani -. I casi segnalati nell'Area Pisana, Centro e Sud-est riguardano solo adulti; è una lampante testimonianza del fatto che la vaccinazione funziona ed è fondamentale poiché i bambini, nella stragrande maggioranza di casi già vaccinati, non si sono trovati coinvolti nel rapido avanzamento del contagio". 

 

 

 

"Durante l'emergenza sanitaria da Covid-19, - continua l'infettivologo - il distanziamento sociale e l'uso delle mascherine hanno sicuramente limitato la circolazione di tutte le malattie a trasmissione aerogena, ma questo non vuol dire che siano sparite. Già nel 2023 il Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie registrava 2.361 casi; quest'anno in Europa sono stati registrati sette decessi per il morbillo. Non possiamo sottovalutarne i rischi, è importante seguire il piano regionale anti-contagio e vaccinarsi".
 

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