Claudio Scajola: "Mi bastonano sempre. La casa al Colosseo? Pretesto da infami"
Escluso. E non l'ha presa bene. Affatto. Claudio Scajola non è tra i candidati di Forza Italia alle elezioni Europee. Una decisione che era già nell'aria da tempo, e che si "respirava" senza pochi dubbi già nel pomeriggio di ieri, mercoledì 16 aprile, quando ancora non c'era l'ufficialità. E quando ancora non c'era l'ufficialità, "Sciaboletta" veniva raggiunto telefonicamente da Monica Guerzoni del Corriere della Sera: "Io non ci sono", rispondeva. "Sono io, ma faccia conto che sta parlando con un fantasma". Scajola spiegava: "Sono impegnato con i miei asparagi ed è la cosa che mi dà più soddisfazione in questo momento". Erano le 17.35, e la notizia ufficiale dell'esclusione non era ancora arrivata. "Mancano tre ore alla chiusura e nessuno mi ha chiamato. Non sapendo nulla, arguisco di non essere in lista". "Ormai sono abituato a prendere bastonate dai miei. Non si offenda, la saluto, mi dedico alle piante". Gli "infami" - Non sbagliava, "Sciaboletta". La notizia arriva, ora è ufficiale: è escluso. Il Corsera lo richiama. Risponde subito. Ma lei, gli si chiede, è ancora in Forza Italia? Risposta elusiva: "Adesso vorrei occuparmi della mia famiglia, che è per me la cosa più importante". Dunque Scajola si toglie dei sassolini dalle scarpe. Gli si ricorda che Giovanni Toti, consigliere politico del Cav, aveva affermato che Scajola non poteva correre per la vicenda della casa al Colosseo, poiché "pesa troppo". "Si vede che le assoluzioni con formula piena non bastano più", commenta l'ex ministro degli Interni. Dunque l'attacco, durissimo: "La storia della casa è un pretesto e chi lo utilizza è un infame". Scajola, infine, non si esime dal commentare le liste. "Rinnovamento? Ma le ha lette, le liste? Ha visto chi c'è al Sud? Raffaele Fitto, Clemente Mastella...". Ora, le possibilità che Scajola lasci gli azzurri, sono schizzate verso l'alto. Quasi una certezza. Quasi.