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Beppe Grillo, il guardaspalle è uno spacciatore

Lucia Esposito
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Odia i pregiudicati, ma si fa scortare da uno di loro. Predica la legalità, poi però sfila accanto a personcine ben note alle forze dell'ordine. Stupefacente Beppe Grillo: fischiato nella sua Genova e smentito dalla Rete. Le immagini parlano da sole. Dicono che ciò che ha scritto Ilario Lombardo sul Secolo XIX di ieri risponde a verità. Inutile che il Movimento Cinquestelle provi a negare e prenda le distanze dai suoi attivisti. Assicuri che è tutto in regola e che gli amici di Beppe sono «persone pulite». La passerella genovese del comico nei luoghi dell'alluvione si è rivelata, in realtà, un boomerang, la gag peggiore, una battuta che fa piangere. Oltre alle contestazioni, è venuto fuori pure che gli energumeni di cui Grillo si era circondato (forse per paura di prendersele dai suoi concittadini), non sono certo così «gandhiani come i grillini vogliono fare credere. Uno, in particolare, Daniele Tizzanini, è un ultrà del Genoa con alle spalle una condanna per un'aggressione compiuta con altri tifosi a un pullman di sostenitori del Verona. Ma soprattutto è un pregiudicato (parola tanta cara al Movimento quando si tratta di Berlusconi), visto che nel 2002 è stato arrestato con altre due persone per spaccio di droga.  Continua a leggere l'articolo di Brunella Bolloli su Libero in edicola oggi, giovedì 16 ottobre 

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