Vittorio Feltri, il violento editoriale contro Angelino Alfano: "Abbia, ringhia ma non morde. È sull'orlo del baratro, si prepari al trasloco"
Lo spunto per scrivere di Angelino Alfano, Vittorio Feltri lo prende da Mafia Capitale, l'inchiesta che ora vede indagato anche Giuseppe Castiglione, "suo braccio destro" e sottosegretario all'Agricoltura. Ma non si parla solo dell'inchiesta nel commento su Il Giornale, si parla soprattutto del segretario di Ncd, visto come "sull'orlo del baratro". L'editoriale del fondatore di Libero è durissimo: Ncd viene bollato "un partito piccolo e deficiente". Poi, sul segretario: "Angelino non è una cattiva persona: abbaia molto, però non morde, al massimo ringhia quando qualcuno minaccia di sottrargli la pappa". Il ministro degli Interni viene definito come "invisibile come un sommergibile", almeno ai tempi in cui Silvio Berlusconi lo indicò come suo successore, per poi pentirsene in fretta e furia accusandolo di non avere il quid. Per Feltri, però, "oltre al quid, gli mancava qualcosa d'altro: ad esempio, la gratitudine". Il direttore non gli perdona l'appoggio al governo Renzi, a suo parere dovuto al fatto che Alfano non vuole "rinunciare agli scranni governativi, ricchi di benefit". Dunque, il requiem: "Di Alfano - conclude Feltri - abbiamo detto, è sull'orlo del burrone. Aggiungiamo che alle urne ha ottenuto consensi di dimensioni numeriche condominiali. Si prepari al trasloco che, per stress, è inferiore soltanto al divorzio e al funerale".