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Silvio Berlusconi, Gheddafi, Cicchitto e Bondi: la barzelletta sul "bunga bunga"

Matteo Legnani
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Ha promesso che tornerà in campo, perchè il partito ha bisogno di lui. E cosa, di meglio, per un rientro col botto, di una delle sue mitiche barzellette? Silvio Berlusconi l'ha raccontata alla convention di "Fare futuro", dove è intervenuto ieri in una giornata fitta di appuntamenti politici. I protagonisti sono l'ex rais libico Muhammar Gheddafi e due ex "big" di Forza Italia: "Gheddafi chiede a Berlusconi di inviare una delegazione in Libia - racconta il Cavaliere parlando di sè, come spesso fa, in terza persona. Chi mando? Mando due sfigati: Cicchitto e Bondi. Questi vanno e cadono nelle mani dell'unica tribù ribelle. Così finiscono legati al palo della tribù. E attorno a loro danza un coro di guerrieri, dove si riconoscono solo due parole: bunga bunga. Lo stregone dice a Cicchitto: morire o bunga bunga? E Cicchitto risponde: 'bunga bunga'. E tutti i guerrieri profittarono di lui. A questo punto lo stregone si rivolge a Bondi: morire o bunga bunga? E Bondi vista la fine che aveva fatto Cicchitto dice 'morire'. E lo stregone risponde: 'sì bene morire, ma prima un po' di bunga bunga'".

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