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Milan, il giallo: cosa si sono detti Philippe Mexes e Sinisa Mihajlovic?

Andrea Tempestini
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Nel Milan di quest'anno, nel Milan di Sinisa Mihajlovic, Philippe Mexes non aveva mai trovato spazio. E mai, vuol dire mai. Prima di domenica sera, non aveva giocato neppure un minuto in Serie A. Poi, con la complicità del pauroso infortunio ad Alex, è arrivato il momento del francese con la testa calda. Sinisa lo chiama, Mexes si alza. I più attenti hanno notato che il mister gli si è avvicinato, gli ha parlato all'orecchio, curandosi del fatto che nessuna telecamera potesse carpire il labiale, neppure da lontano. Poi Mexes entra e segna: dopo meno di 10 secondi, la rete del 2-0 sulla Lazio, la partita che rilancia il Milan (e anzi, la partita da cui, forse, la stagione dei rossoneri riparte). Resta il mistero: cosa gli ha detto Mihajlovic di così segreto? Quale "dritta" gli ha dato? Oppure era un segnale di pace? Già, perché Sinisa non lo aveva mai considerato, Mexes, che sembrava ridotto a una stagione vista quando andava bene dalla panchina, altrimenti dalla tribuna (a inizio stagione, Miha gli preferiva addirittura Rodrigo Ely, ad oggi ancora oggetto misterioso). Pace fatta tra i due? Forse. Di sicuro, l'esultanza di Mexes dopo il gol è stata rabbiosa. L'esultanza di chi per mesi non vede il campo, e appena ci mette piede si trasforma in un giocatore decisivo.

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