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Alberto Stasi disperato. Arriva in cella e implora gli altri tre detenuti: "Vi prego, non fatemi..."

Andrea Tempestini
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Condannato a 16 anni, Alberto Stasi è arrivato in carcere sabato pomeriggio. E minuto dopo minuto, fioccano ricostruzioni ed indiscrezioni sui primi minuti vissuti in cella dal ragazzo condannato per l'omicidio di Chiara Poggi. Sarebbe arrivato con gli occhi bassi e le mani in tasca, e avrebbe spiegato: "Quando ho saputo della condanna ero dall'avvocato. Non sono nemmeno passato da casa a prendere il necessario. Mi sono immaginato la ressa di giornalisti davanti al cancello, il muro di telecamere, il solito clamore. E allora ho preferito venire qui direttamente", nel carcere di Bollate. La richiesta ai detenuti - E ora Alberto si trova nella cella 315 del reparto I, al terzo piano, dove trascorrerà i prossimi 16 anni. Al termine della prima notte, come racconta il Corriere della Sera, è passato a trovarlo un consigliere regionale, che lo ha trovato "abbattuto e dimesso". Stasi ora condivide la cella con altri tre detenuti, un italiano e due montenegrini. E quando sabato è arrivato nella sua nuova "casa", ha chiesto un unico favore: "Vorrei non guardare in televisione i programmi che parlano di me. Non voglio vederne nessuno. Si può?". E ancora, avrebbe implorato i suoi compagni di cella: "Ve lo chiedo per favore". I tre uomini avrebbero capito, e gli hanno garantito che, in cella, Alberto non vedrà neppure un minuto di un programma che parla del delitto di Garlasco.

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