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Vittorio Feltri bacchetta Barack Obama: "Sulle armi sbagli, ti spiego perché mi tengo la pistola"

Giovanni Ruggiero
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Il vero problema degli omicidi con armi da fuoco non è legato alla quantità di pistole e fucili in circolazione, ma da chi le maneggia. Così risponde Vittorio Feltri all'articolo apparso sabato 9 gennaio su Repubblica firmato dal presidente degli Stati Uniti Barack Obama, impegnato nel contrasto della diffusione di armi che secondo lui aumentano il numero di omicidi negli Usa. Di certo le stragi: "compiute da pazzi muniti di arsenali - scrive Feltri - sono ricorrenti e fanno impressione". Ma l'errore dell'analisi di Obama, secondo il fondatore di Libero, è considerare che ogni ecatombe che accade sia conseguenza della facilità di acquistare armi. Non per questo le armi devono essere vendute liberamente, ma va considerato come anche in Paesi europei, Italia compresa, dove il numero di armi da fuoco è notevolmente più basso che negli Stati Uniti, il numero di omicidi non è poi così basso. Semplicemente da noi si usano alti mezzi, come coltelli, bastoni e altri strumenti rudimentali. Perchè in realtà, scrive Feltri sul Giornale: "Conta di più la volontà di stroncare una vita che non il modo con cui toglierla alla vittima designata". Almeno una nota positiva per gli italiani arriva dalle statistiche, che non ci vedono nei primi posti per numero di omicidi, così come di femminicidi: "siamo dei dilettanti allo sbaraglio, nel senso che ci superano nelle specialità il Regno Unito, la Danimarca e la Svezia che noi consideriamo culle di civiltà". E anche sui suicidi l'Italia si dimostra meno depressa.

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