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Vittorio Feltri esplosivo: "Le banche? Piene di mariuoli. Vi dico cosa bisogna fare"

Eliana Giusto
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Parla di banche Vittorio Feltri nel suo editoriale sul Giornale, e non si riferisce solo al caso Etruria e "similari". Il problema, scrive Feltri, è che "le banche "possono fallire in santa pace senza che i clienti abbiano qualcosa da pretendere. Incredibile ma vero. Cosicché i cittadini, in attesa di capire il destino che li attende, vivono col cuore in gola nel timore che i loro soldi siano divorati da un sistema creditizio inaffidabile". Soluzioni? Molti pensano "che sia più conveniente imbottire il materasso di banconote che non consegnare il tesoretto a qualsivoglia istituto di credito".  Ma facciamo chiarezza: "Siamo il popolo più risparmiatore della Ue", "i quattrini che abbiamo accantonato li abbiamo consegnati alle agenzie bancarie di nostra fiducia". Ma il nostro "gruzzolo" è al sicuro? No. "Per il momento il denaro c'è, ma un domani potrebbe non esserci". Ragioniamo: le banche "incassano i nostri averi", "li ammucchiano e li investono per farli fruttare. In realtà, non fruttano affatto perché ai correntisti non è riconosciuto neanche un centesimo di interesse". Quindi,"che ne hanno fatto" dei nostri soldi? Le banche li prestano ma "se una banca dà milioni a chi non è in grado di onorare il debito non merita di esistere, e chi la guida merita di andare in galera". Ma questo non succede mai. "Anzi, i responsabili dello sfascio ricevono aiuti dal governo" e così i risparmiatori vengono "prima derubati, poi costretti - in veste di contribuenti - a ripianare i conti massacrati dai mariuoli che hanno amministrato coi piedi le banche stesse". Infine, le città sono piene di filiali ma "un numero così elevato di sportelli a che serve"? "Chiudeteli", conclude Feltri, "e spariscano anche i malfattori che ci depredano".

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