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Vittorio Sgarbi sul caso Asia Argento: "Dignità a scoppio ritardo, ne ha tratto beneficio anche lei"

Andrea Tempestini
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Sul caso delle violenze subite da Asia Argento da parte di Harvey Weinstein, il produttore-maniaco di Hollywood, Vittorio Sgarbi è un fiume in piena. Non solo le rivelazioni su ciò che Morgan gli aveva confessato sulla questione (rivelazioni molto scomode), ma anche il commento sulla prima pagina de Il Giorno nella sua rubrica Sgarvi vs Capre. Sgarbi, in premessa, ricorda di aver conosciuto Weinstein al Festival del cinema di Venezia, "mi è sempre sembrato un prepotente, solo in virtù della sua ricchezza". "Ma questo - aggiunge - non giustifica il coraggio postumo di Asia Argento che vent'anni dopo aver lavorato con lui ne denuncia le molestie sessuali. La dignità - sottolinea il critico d'arte - si manifesta a scoppio ritardato dopo aver tratto benefici dalle attenzioni di quell'uomo". E per sostenere la sua tesi, Sgarbi ricorda che è sposata anche da Vladimir Luxuria, "una persona che ne ha viste di cotte e di crude". Per Sgarbi, "ad approfittare del potere di Weinstein non era solo lui, ma anche le attrici che lavoravano con lui. Non avevano alternative? Non è vero. L'alternativa era denunciarlo subito. E l'avrebbero ridotto com'è ora", conclude. Per approfondire leggi anche: Renato Farina: prima la danno via, poi frignano e fingono di pentirsi

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