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Marina Ripa di Meana: "Quando ci provai con Eugenio Scalfari ma lui mi rifiutò"

Andrea Tempestini
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Una lettera aperta, firmata Marina Ripa di Meana e spedita al Corriere della Sera, con cui la regina dei salotti entra a gamba tesa nel dibattito sul caso Harvey Weinstein. "Licenziato dalla sua stessa casa di produzione, espulso dall'Accademia degli Oscar, privato della Legion d'Onore che la Francia gli aveva concesso ai tempi di Sarkozy, indagato da Scotland Yard, abbandonato dalla moglie Georgina Chapman. Non staranno esagerando?", s'interroga, uscendo in modo piuttosto netto dal coro. Dunque, la bomba: "Cosa avrebbero dovuto fare a me, che ho tentato di sedurre nientedimeno che Eugenio Scalfari?". Boom "Erano gli anni '80 - inizia il dettagliato racconto -, avevo appena pubblicato I miei primi quarant'anni, imperversavano i film sulla mia vita, ero sulla cresta dell'onda, quando su Repubblica uscì una vignetta di Pericoli e Pirella decisamente offensiva nei confronti miei, di Sandra Milo e Marta Marzotto. Vittorio Ripa di Meana, fratello di mio marito Carlo, e avvocato di Repubblica, avvertì Scalfari che la faccenda era molto seria e che il giornale rischiava una pesantissima querela". Quindi si arriva alla fase più appassionante del racconto: "Il direttore allora venne a casa mia per scusarsi e chiedermi come si poteva lavare l'onta senza spargimento di sangue. In quel momento mi ricordai che spesso Scalfari aveva detto che 'ero la donna più bella del mondo, che era folgorato dalla mia simpatia'. Allora mi accostai vicina vicina a lui sul divano della mia casa di via Borgognona e con un bel po' di presunzione tentai di sedurlo seduta stante. Dopo qualche ammoina, gli dissi: 'Perché invece di mettere di mezzo avvocati e querele, non mi dedichi la copertina del Venerdì?'. Lui però rimase imperturbabile, si ritrasse garbatamente con il suo famoso aplomb, non si lasciò sedurre e non mi fece nessuna copertina del Venerdì. Poi la faccenda passò nelle mani degli avvocati". Insomma, niente: Scalfari rifiutò quella che riteneva "la donna più bella del mondo" e si beccò pure una querela. Contento lui...

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