Vittorio Cecchi Gori: "Weinstein è un puttaniere e un bugiardo"
"E' sempre stato così", "abilissimo, se ne intende di cinema, è molto filibustiere". Vittorio Cecchi Gori, in una intervista a il Fatto quotidiano, commenta così il caso Weinstein: "Abel Ferrara definisce il cinema statunitense un circolo di gangster. È una tradizione dell'America, non solo del cinema. Ci sono anche molte persone serie, non solo avventurieri o farabutti, le solite mele marce". Un vero produttore, continua Cecchi Gori, "deve pensare a realizzare un buon film, e non se una donna gli piace o meno". Comunque, "non è mica solo lui, anche se la fama del cialtrone e avventuriero l'ha sempre avuta. In Italia diremmo puttaniere. Nel suo lavoro bravissimo, gestiva alla grande gli intrallazzi di Hollywood. Ma se non si vive lì, certe situazioni non si comprendono". Il produttore spiega di averlo incontrato più volte: "Mi sono accorto del suo essere un fanfarone e bugiardo. Pure scorretto, e due o tre volte l'ho pizzicato in situazioni concrete. Ribadisco: non è l'unico avventuriero nel mondo del cinema". E poi potrebbe essere visto in modo diverso questo scandalo, forse tutto è emerso perché qualcun altro vuole fargli la guerra: "In questo intreccio di grandi capitali è mutato il mercato finanziario, ci sono differenti sbocchi e piattaforme, e secondo me una natura affaristica non va esclusa, gestita da persone senza scrupoli".