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Marina Ripa di Meana, Vittorio Sgarbi: "Umiliava gli uomini sottomettendoli sessualmente"

Andrea Tempestini
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Anche Vittorio Sgarbi ricorda Marina Ripa di Meana. Lo fa in un godibile e appassionante commento su Il Giorno, dove la descrive come una "femminista seduttrice capace di sottomettere gli uomini". In un passaggio dell'articolo, il critico d'arte ricorda: "La sua capacità di seduzione felina si rovesciò in femminismo quando i tempi consentirono alle donne di manifestare le loro superiorità. È stata certamente il personaggio più notevole di quel passaggio d'epoca, da un piccolo mondo antico a un piccolo mondo moderno. Un caso interessante di femminismo non classico - sottolinea -, non provocatorio, non urticante (e spesse volte, invece, intrigante e seduttivo), e comunque non antagonista al maschio". Leggi anche: Marina Ripa di Meana, l'ordine tassativo nel testamento Il racconto e la descrizione di Sgarbi, dunque, si fanno un poco più spinte. "Il modo migliore per umiliare un uomo è sottometterlo sessualmente, sedurlo fino a fargli perdere la testa, mantenedo la propria. Marina è stata femminista, sottomettendo i maschi al suo dominio. La sua natura era provocatoria, divertente, smodata, sempre pronta al colpo di scena, come quando lanciò la torta in faccia a Costanzo o la 'pipì d'artista' a me", conclude. Un episodio, quello della pipì d'artista, che rivela Sgarbi cementò il loro rapporto: dopo quel dissidio, infatti, divennero amici.

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