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Harvey Weinstein, l'ex assistente: "Mi chiamava tr*** e mi costringeva a ripulire il suo sperma"

Andrea Tempestini
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L'ultimo dettaglio dell'orrore su Harvey Weinstein, il produttore-orco di Hollywood, lo rivela la sua ex assistente, Sandeep Rehal, che lavorò alla Weinstein Company per due anni, tra il 2013 e il 2015. "Non c'erano limiti tra la vita lavorativa di Weinstein e quella privata", sostiene citata dal New York Post (l'articolo è stato ripreso da Dagospia). E, aggiunge, gran parte del suo lavoro consisteva nel soddisfare gli appetiti e le attività sessuali del capo. Leggi anche: "Che fine deve fare quel porco di Berlusconi": il delirio di Asia Argento Tra i compiti, anche quello terrificante di ripulire gli spazi dove si svolgevano "incontri sessuali estremamente prolifici del produttore". E ancora, la Rehal afferma che il produttore la costringeva a pulire lo sperma che restava sul divano dopo gli incontri. E ancora, afferma che Weinstein le toccava il perizoma quando indossava una gonna al lavoro, stando alle accuse della ragazza, strofinandole invece la mano tra le cosce quando indossava i pantaloni, toccandole pure il sedere. Infine gli abusi verbali: Weinstein la chiamava "troia" e "sgualdrina".

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