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Marco Travaglio, lo sfregio a Niccolò Ghedini: "Ora che a Silvio Berlusconi non serve più..."

Andrea Tempestini
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Provate un po' a indovinare di chi ha scritto Marco Travaglio nel suo editoriale sul Fatto Quotidiano di mercoledì 21 marzo? Ovviamente di Silvio Berlusconi, sua eterna ed inguaribile ossessione. Come al solito ne passa al setaccio presunte nefandezze, processi ed eccetera eccetera. Il sunto? Presto detto: il "Caimano", "come ogni Caimano che si rispetti" non si fa vedere. "Avete notato che B. non si vede più - esordisce Marco Manetta -? Tranquilli, non è morto, e non si è nemmeno ritirato. È semplicemente in fase di sommersione". E ancora, Travaglio usa i consueti toni roboanti: "Quando deve fare cose indicibili e indecenti, non si mostra e non parla. Sta sott'acqua e di lì agisce, lontano da occhi e orecchi indiscreti". Leggi anche: Forza Italia, il big sotto anonimato che massacra Ghedini: "Lui..." Dunque, Travaglio aggiunge che "non a caso tornano a circolare nelle sue residenze" quelli che definisce "gli Uomini dell'Ombra", storici mediatori come Gianni Letta. E lo aggiunge per poi mettere nel mirino Niccolò Ghedini, l'uomo a cui il Cav aveva affidato la compilazione delle liste e ora in netta discesa nel borsino di Forza Italia. Il passaggio riservato all'avvocato è particolarmente sgradevole: "Niccolò Ghedini, per dire, protagonista delle sfortunate liste forziste, non serve più: meglio che si occupi dei processi che fra poco ripartono". Insomma, la sentenza di Travaglio è già scritta: per lui, Ghedini, politicamente è finito...

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