Giancarlo Magalli confessa: "Rai, perché non mi fanno più lavorare. E quelli di sinistra..."
Un Giancarlo Magalli a tutto campo, quello che si confessa in un'intervista a Gay.it. Sparito dai "radar" della Rai e della televisione da qualche tempo, quando gli chiedono perché non abbia un nuovo programma a Viale Mazzini risponde senza troppi giri di parole. "È che tutti questi direttori, che appaiono e scompaiono così velocemente nella nostra vita artistica, non hanno mai il tempo, o il coraggio, di puntare su qualcosa di diverso. Alla fine preferiscono andare sul sicuro facendo lavorare sempre le stesse persone". E quando gli chiedono se non ha ricevuto altre offerte, Magalli aggiunge: "Quello che mi frega è che ho questa immagine di uomo fedele alla Rai. La verità, sentimenti a parte, è che per noi artisti da quando è stato fatto questo dannato tetto sui compensi è diventato davvero difficile lavorare. Ha notato quanti colleghi sono emigrati altrove?". Leggi anche: "Magalli? Non lo riconosco più": il durissimo attacco E ancora, interessante la battuta sui "raccomandati". Gli ricordano che in passato disse che, almeno in tv, è più comodo essere di sinistra. Lo pensa ancora? "Non propriamente - premette Magalli -. Dissi solo che quelli di ‘destra' erano più disposti a far lavorare quelli di ‘sinistra', che il contrario. Detto tra noi, quelli di sinistra hanno sempre avuto più persone da sistemare e ricordo ancora certi colleghi che, al primo venticello di cambiamento, iniziavano ad andare con una copia de L'Unità in tasca, pur avendo idee totalmente diverse. Stessa cosa che accadrà ora con i 5 Stelle e Lega al potere", conclude un po' caustico.