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Reazione a Catena, Gabriele Corsi: tutta la verità sul suo successo, la rivelazione di Maurizio Costanzo

Davide Locano
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È indiscutibile che Reazione a catena, il preserale quotidiano di Rai Uno in onda alle 18.45, vada costantemente bene. È vero che andava bene l'altr'anno con Amadeus ma in questa stagione, con la conduzione di Gabriele Corsi, va ugualmente bene. Certamente uno dei motivi del successo sta nella formula del gioco e nella capacità di coinvolgere anche il pubblico a casa. Personalmente mi sono accorto che cercavo di rispondere alle domande o di individuare un «come quando». Gabriele Corsi, che conduce il programma viene dal «Trio Medusa». È spigliato, simpatico, molto amante del ballo per cui appena può si lascia andare a balletti di vario tipo, ma poi il successo sta nel fatto che somiglia al nostro vicino di casa. Come somigliava ad un vicino di casa Corrado o Carlo Conti. I conduttori televisivi di maggior successo devono, anche fisicamente, in qualche modo somigliare al pubblico che li segue. Anche gli eccessi o le mancanze devono essere simili a quelle del ragioniere del terzo piano. Ripeto: è una regola di sempre che trova ancora una volta conferma con Gabriele Corsi. Leggi anche: D'Alema...? Muto: la lezione di Maurizio Costanzo È stata annunciatrice di Retequattro per 28 anni. Parlo di Emanuela Folliero che di recente ha annunciato di lasciare questo lavoro. D'altra parte, negli anni, tutte le «signorine buonasera» da Giovanna Elmi a Nicoletta Orsomando a Rosanna Vaudetti hanno, per propria scelta o no, abbandonato il piccolo schermo. In queste domeniche estive sta andando in onda Il meglio dei migliori anni della nostra vita con Carlo Conti. Ne ho già parlato, ma ribadisco il concetto: perché questo programma non si fa più? di Maurizio Costanzo

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