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Vittorio Feltri all'attacco: "Vi spiego la grande menzogna del surriscaldamento globale"

Davide Locano
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Da qualche tempo, coloro che si occupano di statistica, che dovrebbe essere una scienza basata sulla elaborazione dei grandi numeri, sono diventati creativi. Invece di analizzare i fenomeni sociali e politici secondo criteri rigorosi, inventano scenari di vario tipo e li spacciano per fotografie della realtà. Nella vita si può fare di tutto, anche dare sfogo alla fantasia onde giustificare i comportamenti umani. Ma non bisogna esagerare. Ormai perfino i meteorologi non si limitano a fornire dati accertati col termometro; parlano di temperature percepite. Ignorano, i cretini, che la percezione è parente stretta della opinione, e che la opinione è sempre discutibile. Se per me in questa stagione fa un freddo cane, non significa che pure per te o per altri il pianeta sia stretto, come scrivono i cronisti pigri e ripetitivi, nella morsa nel gelo e sia pronto alla glaciazione. Magari mi sono dimenticato di indossare un bel maglione pesante cosicché ho i brividi e penso di essere sul punto di ibernarmi. Sbaglio, devo soltanto coprirmi con indumenti idonei ad affrontare la stagione. Gli ambientalisti sostengono che la Terra si stia surriscaldando perché i ghiacciai si sciolgono. Leggi anche: La soffiata di Feltri: Salvini o Di Maio, che testa cadrà Non è vero. Da che mondo è mondo le glaciazioni sono periodiche e periodici sono gli squagliamenti. Recentemente la teoria idiota della percezione è stata estesa all'ordine pubblico. I cittadini percepiscono che i delitti siano aumentati rispetto al passato e si sentono meno sicuri. Falso. I fatti di sangue e le grassazioni sono diminuiti drasticamente negli ultimi anni, pertanto dovremmo godere. Viceversa il popolo suppone di essere assediato dai delinquenti solo in quanto i mezzi di comunicazione di massa raccontano nei dettagli ogni episodio criminoso. E allora la sensazione di insicurezza, dalle Alpi alla Sicilia, cresce a dismisura e si chiede allo Stato di intervenire in varie maniere: punizioni esemplari, certezza della pena, ampliamento delle carceri e soluzioni simili, che soluzioni non sono. Ieri mio figlio Mattia, sul suo giornale, La Stampa, ha scritto un pezzo in prima pagina per dire la sua sulla percezione della corruzione in Italia, che risulta molto elevata, al punto che la gente è convinta di vivere in un Paese di furfanti. Poi però cita i risultati di alcune ricerche da cui si evince che al contrario la nostra patria, anche in questa materia, non è affatto primatista. Essa è in linea con le nazioni più evolute. Forse sta meglio. In conclusione, la percezione serve soltanto a confondere le idee di chi le ha già confuse. In effetti io percepisco che tutti noi siamo meno stupidi di quanto si percepisce. Aboliamo la percezione, non potendo abolire chi la cavalca a capocchia. di Vittorio Feltri

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