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Berlusconi e il nemico: "Comunisti fate pena"

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Se c'è uno scopo che è rimasto invariato in 17 anni di vita politica del Cavaliere è la lotta contro i comunisti

Costanza Signorelli
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"Non avete dignità, non avtete la nobiltà d'animo, non sapete cosa sia la democrazia, non conoscete la libertà, strumentalizzate tutto: la paura, la speranza, il dolore. Dovete vegognarvi: siete ancora oggi e come sempre dei poveri comunisti". Se Silvio Berlusconi ha un nemico, un avversario da combattere e distruggere, si sa, sono i comuisti. E le parole recitate dal Cav durante l'evento di chiusura della campagna elettorale per le amministrative del 2009, descrivono chiaramente il suo pensiero nei confronti della sinistra italiana. Guarda la fotostoria "Il nemico di Silvio: i comunisti" Una lotta lunga una vita - Un pensiero che viene la lontano, un odio profondo, un nemico da sempre. E' dalla sua "discesa in campo" nel 1994 che Silvio Berlusconi ha un obbiettivo chiaro: liberare l'Italia dai comunisti. Lo disse nel suo primo discorso agli italiani: "Ho scelto di scendere in campo ed occuparmi della cosa pubblica perché non voglio vivere in un Paese illiberale governato da forze immature e da uomini legati a doppio filo ad un passato politicamente ed economicamente fallimentare". E lo rabadisce ancora oggi: "Chi vota sinistra è un coglione".

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