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Uila, rinnovato ccnl cooperazione alimentare

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Roma, 24 mar. (Labitalia) - È stato sottoscritto nella serata di ieri a Roma da Fai, Flai e Uila e dall'alleanza delle cooperative italiane (Aci) l'accordo di rinnovo del Ccnl cooperazione alimentare. L'accordo conferma le buone relazioni sindacali tra le parti che hanno permesso di sottoscrivere un testo che tutela bene le retribuzioni e i diritti di oltre 70.000 lavoratori. Ne dà notizia il segretario nazionale della Uila Pietro Pellegrini che sottolinea "l'importanza di questo rinnovo, ricco di importanti contenuti sia economici che normativi per i lavoratori e che rilancia il ruolo stesso delle parti sociali e della contrattazione come strumento regolatore fondamentale per l'economia e lo sviluppo del paese". L'accordo avrà durata quadriennale, dal 1° dicembre 2015 al 30 novembre 2019. L'incremento salariale pattuito è di 105 euro mensili, a regime e sarà erogato in cinque tranches: 20 euro dal 1/1/2016, 15 euro dall'1/10/2016, 20 euro dall'1/10/2017, 25 euro dall'1/10/2018, 25 euro dall'1/9/2019. Sotto il profilo degli assetti contrattuali vengono rafforzati entrambi i livelli negoziali. In particolare, quello nazionale diventa sempre più autorità salariale, mentre il livello decentrato si rafforza in modo tale da garantire l'opportunità di accordi specifici che rispondano alle esigenze di un settore segnato da una marcata differenziazione di prodotti. Sul versante sicurezza, le parti potranno definire a livello locale le modalità di confronto e di scambio di informazioni fra gli RSL delle diverse aziende operanti all'interno dello stesso sito produttivo. Novità anche sul fronte del part time, di cui viene rivista la disciplina attraverso l'affermazione del concetto di reversibilità e l'introduzione del diritto di precedenza nelle assunzioni a tempo pieno nell'ambito di più siti nello stesso Comune, accanto alla previsione di incremento dal 5 al 7 per cento del limite massimo dei lavoratori a tempo parziale. Di interesse il congedo per le donne vittime di violenza, con l'aggiunta di ulteriori tre mesi retribuiti a carico dell'azienda rispetto ai tre già previsti dalla legge e il Protocollo da definirsi entro la stesura, contro molestie sessuali e mobbing.

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