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Consulta Caf, responsabilità danno erariale pesa come spada Damocle

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Roma, 12 apr. (Labitalia) - "La responsabilità del danno erariale pesa sulla testa dei Caf come la spada di Damocle". A dirlo a Labitalia Massimo Bagnoli, amministratore unico del Caf Cia e neocoordinatore della Consulta nazionale dei Caf con Mauro Soldini, presidente del Consorzio nazionale Caaf Cgil. "Prima del 2015 -afferma- in presenza di una verifica da parte dell'Agenzia delle Entrate, per effetto di una norma prevista da una disciplina fiscale, nel caso di errore nella compilazione del 730 si attribuiva al contribuente l'onere del pagamento delle imposte e delle relative sanzioni. Al Caf, invece, veniva attribuita la responsabilità solo per infedele apposizione del visto di conformità". "Ora non è più così: nel momento in cui l'Agenzia delle Entrate accerta che un 730 è sbagliato attribuisce la responsabilità totale al Caf -sottolinea- e gli fa pagare non solo la sanzione e gli interessi, ma anche l'imposta che dovrebbe ricadere sul contribuente che, di fatto, potrebbe anche beneficiare di questo errore da parte del Caf". "Questo -ammette Bagnoli- ha costretto i Caf a rivedere il proprio modello organizzativo e, quindi, di dover svolgere anche attività supplementari di controllo delle dichiarazioni che hanno impegnato i Caf non solo fino al 23 luglio, ma fino alla fine di ottobre con oneri aggiuntivi in termini di risorse umane impegnate e di costi". "Per sostenere questi costi -i Caf hanno dovuto affrontare ulteriori costi dovuti a polizze professionali almeno quadruplicate nei premi da un anno all'altro".

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